A duecentosettanta minuto dal termine della stagione c’è l’obbligo, stavolta definitivamente, di scrivere la parola fine nel migliore dei modi, ovvero raccogliendo l’intera posta in palio contro il Bari e avviarsi alla salvezza. L’Avellino di Walter Novellino oggi è impegnato in questa missione, che di impossibile non ha e non dovrà avere nulla, fosse altro per la volontà di archiviare la debacle del «Vigorito» e alla luce del troppo penalizzante e ingiusto risultato dell’andata in Puglia, quel 2-1 da vendicare, sportivamente parlando. Ma soprattutto per compiere l’ultimo passo nella scalata, senza considerare una possibile restituzione (dei tre punti di penalizzazione)che al momento ancora non c’è. Significativi gli incroci con gli altri campi dove si gioca la permanenza in cadetteria: Vicenza-Ternana, Brescia-Latina, Ascoli-Benevento. Tutti sulla carta sono favorevoli agli irpini, che battendo il Bari di Colantuono, auspicando una vittoria scontata della Spal sulla Pro Vercelli, scavalcherebbe anche i piemontesi allenati da Moreno Longo.