Avellino: la questione societaria va risolta

Ad ascoltare i diretti interessati le posizioni appaiono delineate: Taccone è disposto a cedere, D’Agostino ad acquistare e Gubitosa a restare solo con un progetto ambizioso di marca irpina. Prezzo e percentuali delle quote da trasferire dall’uno all’altro imprenditore, però, restano ancora da definire. Per farlo, almeno in base all’ultimo incontro, il presidente e il deputato si sono dati la scadenza di venerdì prossimo ma per rispettarla dovranno necessariamente venirsi incontro. Se l’esponente di Scelta Civica ha chiarito dalle nostre colonne che «è disposto ad acquisire una percentuale di maggioranza che va dal 51 all’80 per cento», da parte sua il maggiore azionista dei lupi ha pubblicamente dichiarato che ci sono «dei parametri e dei costi da valutare perché di certo non può svendere». Ecco perché Taccone ha rappresentato i tre scenari che si potrebbero verificare con l’ingresso nel pacchetto azionario dell’imprenditore di Montefalcione. Il primo – ha detto il presidente – è quello di tre soci al 33% ma, personalmente, lo reputo il meno percorribile. Sono disposto a rinunciare ad offerte più vantaggiose di gruppi non irpini e perdere l’autonomia gestionale ma solo se si attribuisce un valore intrinseco alla società. Il secondo scenario, più o meno simile, è quello con D’Agostino che assume una quota maggioritaria a partire dal 51%, mentre il terzo potrebbe vedere lo stesso D’Agostino acquisire una quota che, sommata a quella di Gubitosa, non superi il 49%. Le condizioni le ho illustrate ma D’Agostino deve farmi sapere quale opzione sceglie». Più o meno lo stesso concetto espresso dall’interlocutore: «Con Taccone come con Gubitosa – ha dichiarato l’imprenditore di Montefalcione- ho un ottimo rapporto. Ci siamo parlati diverse volte e, a breve, ci rivedremo ma la mia posizione la conoscono bene».


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