Per una settimana ha studiato i conti dell’U.S.Avellino 1912. Per sette giorni ha sfogliato la margherita dopo che Walter Taccone e Michele Gubitosa gli hanno illustrato il loro progetto e lo hanno invitato ad entrare in società. Come ogni anno di questi tempi, il deputato Angelo D’Agostino sarà adesso chiamato a dare una risposta a chi lo corteggia e lo reputa il socio ideale con il quale divedere la torta sociale in tre parti uguali. Nelle occasioni precedenti l’imprenditore di Montefalcione ha sempre trovato una via d’uscita mettendo sul tavolo una corposa sponsorizzazione. Cosa che, ipoteticamente, potrebbe fare anche stavolta. A differenza delle occasioni precedenti, però, il patron di Sienergia appare orientato ad accettare anche perché il pressing dei due presidenti si è fatto abbastanza asfissiante. Con loro, come concordato l’ultima volta lunedì pomeriggio, si vedrà in giornata per definire o declinare l’affare. Dovesse accettare la proposta, i tre si ritroverebbero a stretto giro di posta davanti ad un notaio anche perché ci sono impegni e scadenze abbastanza ravvicinati da rispettare. Il primo è quello con l’allenatore. Novellino, che ha raggiunto un’intesa con Enzo De Vito e Massimiliano Taccone, attende solo la fumata bianca in società e la convocazione in sede per siglare il contratto. Il secondo, invece, riguarda le scadenze del 15 giugno, giorno in cui bisognerà saldare tre mensilità ai calciatori, con relative contribuzioni, saldo degli acquisti di Lasik e Solerio. Quanto basta per augurarsi l’ingresso di D’Agostino in modo da poter dar subito il via pure alla campagna acquisti. Diversamente, in caso di rifiuto, Taccone sarà costretto a percorrere altre strade che non saranno necessariamente provinciali. Gli altri imprenditori finora interpellati per comporre una società tutta irpina, infatti, non hanno fin qui risposto in maniera entusiastica e convinta. Di conseguenza il patron, deciso a cedere il 46% del suo attuale 80%, non ha per nulla raffreddato i contatti con le «due cordate laziali e quella lombarda». Contatti che ha tenuto pure ieri al margine della riunione della Lega di Serie B che per l’ennesima volta ha visto saltare la nomina del successore di Abodi. Rispetto al passato, però, il nome dell’Avellino non è stato associato a quello delle società assenti in maniera strategica per sostenere Lotito (Salernitana, Verona, Vicenza, Perugia, Ternana, Carpi,Novara e Trapani). Una mossa che potrebbe essere stata operata in maniera altrettanto strategica per non inimicarsi Maurizio Stirpe, presidente del Frosinone, che guida il fronte anti-Lotito. Il patron dei ciociari, oltre a versare quasi un milione di euro nelle casse biancoverdi in caso di promozione in A, potrebbe in maniera indiretta far parte della cordata laziale disposta ad investire nell’Avellino. Al microfono di Sky, invece, Enrico Preziosi ha annunciato l’addio al Genoa del figlio e del ds Milanetto ma ha anche precisato che «il suo eventuale addio al grifone non significherebbe dare l’addio al calcio dove potrebbe dare una mano a qualche partner senza stare necessariamente sotto i riflettori». Riferimento all’Avellino e a Walter Taccone che lunedì sera nel corso di Linea Verde Sport non ha affatto smentito la trattativa? Chissà. Di certo la prima scelta di Taccone, così come di Gubitosa che resterebbe in società solo in caso di ingresso di soci a lui graditi, resta quella che porta ad Angelo D’Agostino, potenziale socio rincorso da anni e che quest’oggi potrebbe finalmente dire sì all’Avellino.
