Come una partita a poker. Angelo D’Agostino sa cosa vuole un Taccone eventualmente disposto anche a cedere il suo pacchetto azionario dell’80% ma dietro esborso di una somma certa e, non va dimenticato, anche perchè le azioni dell’U.S. Avellino rientrano nella titolarità di un’alta società del gruppo Taccone che in quanto controllante ha degli obblighi finanziari rispetto al valore dei suoi asset. Conseguentemente, Taccone è chiamato a tutelare tanto la sua partecipazione all’ U.S.Avellino, quanto ad altre sue società comunque collegate direttamente o indirettamente alle sorti del club. L’imprenditore di Montefalcione, di contro, ha ascoltato attentamente considerazioni e quadro tracciato da Taccone e anch’egli s’è preso tempo per valutare ulteriormente quale mossa fare per eventualmente scendere in campo quale terzo socio, oppure mantenere, magari ritoccando in alto, il proprio supporto con l’oramai consueta sponsorizzazione. A vele ammainate, sfruttando il vento, sottotraccia naviga l’irpino Enrico Preziosi che, una volta alienato il Genoa, nonostante le smentite di pragmatica di questi giorni, avrebbe manifestato in camera caritatis, l’intezione di uscire sì dal calcio di serie A, rientrandovi dalla B, magari da una finestra conosciuta, quella della sua terra e città d’origine. Il re del giocattolo potrebbe inizialmente supportare, magari da posizione defilata, le sorti dell’Us Avellino, chiedendo però il tempo necessario per chiudere definitivamente il discorso Genoa. Accadesse ciò, esisterebbe la possibilità di una convivenza con D’Agostino e Gubitosa, soprattutto col secondo alla luce d’una gestione a quel punto sì ambiziosa, ma decisamente impegnativa e non per tutti? In ogni caso Taccone dovrà dare anche una risposta ai rappresentanti delle due cordate, la prima veicolata grazie all’amicizia col patron del Frosinone Stirpe.