Avellino: tempo d’appello

L’amministratore unico dell’Avellino, Walter Taccone, aveva richiesto tempi brevi per il giudizio di secondo grado nel processo che vede coinvolta la squadra irpina in presunte combine relative a due gare, Modena-Avellino ed Avellino-Reggina, del campionato di serie B 2013/2014. Ebbene la richiesta del patron biancoverde è stata accolta. Proprio ieri mattina, infatti, è stata notificata, a tutti i legali degli imputati, la convocazione per l’udienza d’innanzi alla Corte Federale d’Appello. Si tornerà in aula giovedì 18 maggio, lo stesso giorno in cui vedrà la sua conclusione la regular season del campionato cadetto. Da valutare restano i tempi entro i quali l’organo di secondo grado produrrà la sentenza. In ogni caso, appare molto probabile, che la decisione arrivi non oltre lunedì 22 maggio. In primo grado, il Tribunale federale nazionale, aveva accolto parzialmente le richieste dell’accusa, applicando le seguenti sanzioni: cinque anni di squalifica per Francesco Millesi e Luca Pini, diciotto mesi di squalifica per Armando Izzo, tre punti di penalizzazione all’Us Avellino e due all’Atletico Torbellamonaca. La posizione della società irpina dipenderà da Francesco Millesi, dichiarato in primo grado colpevole per aver tentato le combine delle due gare. Due i reati che, secondo il Tribunale Federale, sarebbero stati commessi dall’ex capitano biancoverde. L’illecito sportivo con l’aggravante di aver creato una vera e propria associazione finalizzata alle frodi. Essendo infatti caduta l’accusa di illecito sportivo per Armando Izzo, condannato in primo grado per omessa denuncia, l’unico tesserato sanzionato resta Ciccio Millesi. «Già sette giorni dopo l’udienza di primo grado presentammo il nostro reclamo – ha dichiarato Dario Vannetiello, avvocato di Millesi – abbiamo sollevato diverse questioni, sia dal punto di vista procedurale che nel merito. Dovranno essere chiariti diversi aspetti. Su tutti quello relativo al capo d’imputazione dell’associazione finalizzata alla frode sportiva (ex art.9). Venendo meno Armando Izzo, dichiarato colpevole di non aver denunciato il fatto, non si comprendono chi siano i tre che avrebbero quanto meno tentato la combine. I due certi sarebbero Millesi e Pini, il terzo potrebbe essere Accurso, ma anche se ciò fosse, quest’ultimo non può essere considerato dalla giustizia sportiva, non essendo tesserato per alcuna società. Il legale di San Martino Valle Caudina ha chiesto, in via principale, il proscioglimento del suo assistito, ed in via subordinata, la riqualificazione dei fatti contestati, con conseguente drastica riduzione della sanzione inflitta. Soltanto nel caso in cui Millesi venisse prosciolto oppure allo stesso venisse comminato il reato di omessa denuncia, all’Avellino verrebbero restituiti i tre punti. Altrimenti l’unica possibilità di avere quanto meno una riduzione riguarda la recidiva, con quindi la restituzione di un solo punto in classifica. In ogni caso sarà una decisione che inciderà anche sulla classifica, soprattutto se la formazione biancoverde si ritroverà coinvolta, dopo la fine del campionato, negli spareggi per non retrocedere. Per questo motivo la salvezza va raggiunta a prescindere dalla decisione della Corte Federale d’Appello.


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