Bollini farmaceutici: i carabinieri del Nas di Salerno ispezionano i locali di stampa dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato di Roma e di Foggia. Proseguono senza sosta le indagini dei militari del Nucleo antisofisticazioni che, su delega della Procura salernitana, stanno conducendo un’accurata indagine su una possibile frode in atto per i bollini farmaceutici stampati dalla Zecca dello Stato che – secondo i sequestri effettuati negli ultimi mesi – hanno evidenti difetti di stampa. Il 5 e l’8 maggio scorso, i militari – coordinati dal maggiore Vincenzo Ferrara – hanno effettuato un’ispezione nei locali di stampa del Poligrafico di Roma e di Foggia per verificare se quanto riscontrato con i sequestri delle confezioni di farmaci effettuato nelle province di Salerno, Avellino e Benevento, sia un difetto di stampa oppure vi siano state alterazioni nel corso del confezionamento e dunque non addebitabili all’Istituto Poligrafico. Durante l’ispezione sono stati interrogati alcuni funzionari ed è stata controllata la filiera di stampa dei bollini, considerati ‘Carte valori’ al pari delle marche da bollo. Durante il controllo pare sia emerso che non esiste, al termine della stampa, un accertamento sulla qualità della produzione e nessuna tracciabilità dei collaudi effettuati prima che le ‘Carte valori’ lascino il centro di produzione per essere inviati per la distruzione e il successivo posizionamento sulle confezioni prodotte dalle case farmaceutiche per il fabbisogno nazionale.
I Nas, negli ultimi mesi, hanno sequestrato oltre 15mila confezioni di farmaci riscontrando la mancanza del caduceo, il bollino di sicurezza previsto dal decreto ministeriale sulla distribuzione e il controllo dei farmaci, e il numero che dovrebbe tracciare il prodotto, stampato in verticale e che – secondo quanto emerso – si cancella con un semplice strofinio. L’indelebilità dovrebbe essere uno dei requisiti indispensabili delle confezioni farmaceutiche, in quanto permette – in ogni momento – la tracciabilità dei farmaci in commercio a tutela per possibili frodi. L’ispezione nel centro stampa dell’Istituto Poligrafico ha creato non poco scompiglio. Gli accertamenti hanno messo in dubbio la bontà dei collaudi finali fino ad ora certificati e quelli che si andranno a ratificare che esporrebbe gli operatori dell’Istituto a responsabilità molto gravi. Se le ‘Carte valori’ non hanno i requisiti richiesti dal decreto ministeriale non potrebbero uscire dalla Zecca dello Stato e immessi sul mercato.
Gli accertamenti effettuati nei giorni scorsi potrebbero portare ad ulteriori sequestri, questa volta su tutto il territorio nazionale, per verificare se l’Istituto ha prodotto ‘carte valori’ non tracciabili e sicure.
Una possibilità che bloccherebbe l’approvvigionamento di farmaci con grave rischio per la salute dei cittadini.
Intanto, proprio a proposito dei bollini e della normativa che regola l’immissione sul mercato dei prodotti farmaceutici, nei giorni scorsi, una sentenza del Tar Lazio si è espressa sul ricorso di un produttore cartografico, autorizzato dal Ministero Economia e Finanze, che contestava il fatto che i farmaci non prescrivibili dal Servizio Sanitario Nazionale dovessero essere prodotti in esclusiva dall’Istituto Poligrafico e zecca dello Stato perchè considerati ‘Carta valori’. Il Tribunale amministrativo del Lazio pronunciandosi sul ricorso della Carlucci srl, rappresentata dall’avvocato Tommaso Pallavicini, che si era dichiarata disponibile a fornire direttamente alle aziende farmaceutiche i bollini non rientranti nelle carte valori, ha distinto – così come era già stato decretato negli atti regolamentari ministeriali – tra farmaci erogabili dal Servizio sanitario e dunque ‘bollati’ con Carte Valori e quelli non erogabili che rientrano nel libero mercato. Il Tar ha accolto il ricorso della Carlucci srl, condannando IPZS, il Ministero della Salute, il Ministero dell’Economia e delle Finanze e l’Agenzia Italiana del Farmaco condannando l’amministrazione ‘resistente’ alle spese del giudizio, e annullando il diniego di produzione formulato nei confronti del produttore cartografico.
Rosaria Federico