Il boss mafioso Giuseppe Dainotti è stato ucciso questa mattina a colpi di pistola alla testa in via D’Ossuna, nel quartiere Zisa di Palermo. L’uomo era stato scarcerato nel 2014 tra le polemiche dopo una condanna per mafia. Giuseppe Dainotti era stato condannato per l’omicidio del capitano dei carabinieri Emanuele Basile e dei carabinieri Bommarito e Morici che l’accompagnavano. Il boss era stato condannato tre anni fa all’ergastolo ma era riuscito a lasciare il carcere, tra le polemiche, beneficiando della Legge Carotti. Per gli inquirenti era un ‘dead man walking’, un uomo morto che cammina. Il boss era stato, infatti, ‘condannato’ a morte da Cosa nostra dopo la sua scarcerazione nel 2014. Ad ucciderlo doveva essere Giuseppe Di Giacomo, poi ucciso nel marzo 2014. Dainotti doveva essere ucciso da un vecchio nemico, il boss Giovanni Di Giacomo, fratello del mancato killer, con cui avevano fatto affari con la droga negli anni Novanta. L’omicidio è avvenuto  a pochi passi dal uno dei due ingressi dell’istituto Sant’Anna che ospita la scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado. Un gruppo di studenti che frequentano il liceo scientifico nella vicina via Imera a Palermo, nell’ora di ricreazione e’ andato in via D’Ossuna sul luogo del delitto del boss mafioso Giuseppe Dainotti. Gli studenti passano velocemente lungo il filo bianco e rosso che delimita l’area dove e’ avvenuto l’omicidio. Qualcuno ha scattato le foto col telefonino altri invece sono scappati via impressionati.