Calcio scommesse: calciatore arrestato nello stadio come nell’80

San Marino ancora alle prese con la piaga del calcioscommesse. L’inchiesta nata a marzo dopo le segnalazioni per un flusso anomalo di giocate su una partita di Coppa Titano ha portato nella serata di ieri a un nuovo arresto. Erano circa le 20.30 quando la Polizia Civile di San Marino ha portato prima in Centrale per gli accertamenti e poi nel carcere dei Cappuccini il 28enne Armando Aruci, attaccante della Virtus di Acquaviva. Residente a Bellaria Igea Marina, in provincia di Rimini, Aruci si trovava a San Marino per assistere alla finale del campionato locale tra il Tre Penne e La Fiorita, vinta poi da quest’ultima. Gli agenti hanno quindi aspettato che il giocatore si presentasse al botteghino del San Marino Stadium di Serravalle per far scattare il blitz. Questo nuovo sviluppo dell’inchiesta arriva a distanza di poco piu’ di un giorno dalla scarcerazione, avvenuta venerdi’ scorso, di Massimiliano La Monaca, il 22enne ormai ex secondo portiere della Virtus, squadra al centro dell’inchiesta sul calcioscommesse per la partita del 15 marzo scorso contro il San Giovanni. La Monaca era stato arrestato il 6 aprile perche’, durante le perquisizioni disposte mentre la squadra si stava allenando, gli agenti trovarono nella sua auto circa 150 grammi di marijuana. Interrogato tre volte dal magistrato inquirente, aveva appena ottenuto l’attenuazione della pena detentiva e da venerdi’ si trova agli arresti domiciliari. Dalle indiscrezioni che trapelano, nella notte, dopo l’arresto di Aruci, gli inquirenti avrebbero compiuto anche diverse perquisizioni nel territorio sequestrando computer e cellulari alla ricerca di ulteriori informazioni utili alle indagini.

Acquisiti anche alcuni documenti e il pc di Aruci presso i locali dell’azienda sammarinese in cui risulta tra i collaboratori. L’inchiesta, nelle mani del giudice Simon Luca Morsiani, vede indagare per il reato di frode in competizioni sportive e truffa. “Forniremo la massima collaborazione agli inquirenti – il commento sulla vicenda da parte del presidente della Federazione Sammarinese Giuoco Calcio, Marco Tura, contattato dall’Agenzia Italpress – Ieri sera ero allo Stadium e ho visto i lampeggianti delle auto della polizia, poi dalla biglietteria hanno chiamato per spiegarci dell’avvenuto arresto”. Il presidente federale non entra nel merito della vicenda, su cui vige il segreto istruttorio, ma conferma che come Federcalcio sammarinese l’attenzione resta alta e che verra’ fornita “massima collaborazione agli inquirenti, per consentire di fare piena luce”. Dalla Fsgc assicurano anche la piena attenzione su tutti gli aspetti legati all’inchiesta anche se, aggiunge Tura, “non sappiamo se ci siano due filoni distinti, quello sul calcioscommesse e quello sul possesso di sostanze stupefacenti o se sia uno unico, anche se il giudice inquirente e’ lo stesso. Come Federcalcio comunque seguiamo le vicende con attenzione e posso dire che abbiamo avviato, per esempio, un percorso piu’ dettagliato per potenziare il settore antidoping”. 

 Una scena similie ricorda quando accadde nel 1980 in Italia. L’anno del primo ‘Totonero’, e ci fu una raffica di arresti al termine delle partite, con calciatori portati via dalle forze dell’ordine. Lo scandalo vide coinvolti giocatori, dirigenti e societa’ di Serie A e B, i quali truccavano le gare di campionato con scommesse clandestine: per la Figc si trattava di casi di illecito sportivo. Le societa’ entrate nell’inchiesta furono Avellino, Bologna, Juventus, Lazio, Milan, Napoli, Perugia e Pescara in A, Genoa, Lecce, Palermo, Pistoiese e Taranto in Serie B. Al termine delle partite che li avevano visti impegnati, il 23 marzo del 1980 scattarono le manette per Stefano Pellegrini dell’Avellino, Sergio Girardi del Genoa, Massimo Cacciatori, Bruno Giordano, Lionello Manfredonia e Giuseppe Wilson della Lazio, Claudio Merlo del Lecce, Enrico Albertosi e Giorgio Morini del Milan, Guido Magherini del Palermo, Gianfranco Casarsa, Mauro Della Martira e Luciano Zecchini del Perugia. Le immagini degli arresti e delle camionette di Polizia e Guardia di Finanza presenti negli stadi sono rimaste famose, perche’ vennero trasmesse in diretta nel corso del programma sportivo della Rai ‘Novantesimo Minuto’. Lo scandalo fu tale che, poco dopo, Artemio Franchi si dimise dal presidente Figc. Va ricordato che poi a livello penale gli indagati vennero prosciolti, mentre ci furono sanzioni severe dalla giustizia sportiva. In tutti gli altri casi di Totonero (come quello del 1986) e ‘Dirty Soccer’, mega-operazione di due anni fa sui campionati minori ‘infiltrati’ dalla malavita, ci furono raffiche di arresti ma non in occasione di partite.


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