E’ arrivata la sentenza per il duplice omicidio dei fratelli Marco e Maurizio Manzo uccisi l’11 febbraio 2007 al Bar Maemi di Terzigno>: La Corte di Assise d’Appello di Napoli Appello ha confermato l’ergastolo per i cinque imputati. Si tratta del boss Pasquale Gionta ‘o chiatto, figlio del fondatore della cosca dei Valentini, i killer Giovanni Iapicca ed Alfonso Agnello di Torre Annunziata, nonché per i boss di Ercolano, Stefano Zeno e Giovanni Birra. Le due vittime , sicari degli Ascione-Papale di Ercolano furono uccisi l’11 febbraio 2007 al Bar Maemi di Terzigno, attirati in un tranello fuori territorio..Il delitto maturò nell’ambito dell’alleanza di sangue tra i Gionta di Torre Annunziata e il clan Birra di Ercolano. L’ordine partì dagli ercolanesi che volevano vendicare la morte di Giuseppe Infante, genero del boss Giovanni Birra, ucciso il 28 giugno del 2001 a Ercolano. Pochi giorni dopo quel delitto i Birra eliminarono anche Antonio Papale, fratello del boss avversario. Ma la vendetta non si era ancora consumata. I responsabili della morte di Infante erano stati individuati nei fratelli Manzo, sicari degli Ascione-Papale. Per concretizzare la vendetta i Birra si rivolsero ai Gionta che diedero in prestito i killer, Giovanni Iapicca alias “rangetiello” ed Alfonso Agnello detto “chiocchiò”.
Nella ricostruzione del delitto hanno avuto un ruolo decisivo le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia tra cui l’ex giontiano Michele Palumbo, alias “munnezza”. In Appello si sono aggiunte le dichiarazioni di un altro collaboratore di giustizia, stavolta di Ercolano, Antonio Birra, fratello del boss Giovanni. Parole che rafforzano, secondo quanto sostenuto dal procuratore generale durante la requisitoria, il quadro finora emerso durante le indagini.
(nella foto il luogo dell’omicidio del duplice omicidio dei fratelli manzo e da sinistra giovanni birra, stefano zeno, pasquale gionta, giovanni iapicca e alfonso agnello)