Camorra a Torre Annunziata: chiesti 66 anni di carcere per il gruppo di Maresca ‘o saccaro e 12 affiliati

Pesanti richieste di condanna sono arrivate dalla Dda di Napoli per  i 14 imputati ritenuti vicini al nuovo clan del “Terzo Sistema” di Torre Annunziata che lo scorso anno aveva seminato il terrore in città. Sono tutti accusati di gravi reati senza aggravante mafiosa. Dinanzi al gup Mariaconcetta Criscuolo è comparsa la frangia di Gaetano Maresca ‘o saccaro. Per lui il pm Emilio Prisco ha chiesto 14 anni. Per i suoi uomini fidati Gennaro Troncato e Salvatore Esposito 12 anni; 6 anni per Teresa Abagnale; 5 anni e 4 mesi per Carmine Troiano; 5 anni per la sua compagna Lucia Ammendola; 3 anni e 8 mesi ciascuno per Amedeo Ferrettino e Matteo Desiderio; 2 anni e 5 mesi per lo stabiese Luciano Polito; 2 anni e 3 mesi per la custode dell’istituto Cesaro, Teresa Gui-
da; 2 anni per il fabbricatore di bombe Ernesto Anastasio; e 1 anno e 4 mesi per Filomena Raffaella Carotenuto.
L’indagine, avviata il 25 novembre 2015, ha permesso di documentare l’operativitaÌ€ del  gruppo criminale, radicato a Torre Annunziata e dedito principalmente allo spaccio di cocaina, marijuana ed hashish e di individuarne i principali promotori. In quella occasione, in una palestra in disuso adiacente all’Istituto Superiore “Cesaro – Vesevus”, una della basi logistiche del gruppo criminale. In quella circostanza, furono trovati e sequestrati 31 kg di hashish, un ordigno esplosivo azionabile mediante telecomando, contenente circa 1 kg di miscela pirica esplosiva e 2 scooter Honda Sh ruba-
ti. Durante le indagini, poi, sono stati ricostruiti diversi episodi intimidatori. Gli inquirenti sono risaliti al movente ed ai responsabili di almeno due incendi di auto avvenuti a Torre Annunziata e a Torre del Greco. Nel primo caso, avvenuto in via Oplonti, furono coinvolte ben 3 autovetture, tra cui quella della moglie di Giovanni Colonia, uno dei capi del clan Gallo- Cavalieri; mentre nel secondo, oltre ad una macchina, le fiamme lambirono un fabbricato posto nelle immediate vicinanze, ed era indirizzato alla vicina di casa dell’amante di Maresca.


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