Camorra: condannati i “maranesi” e i “melitesi” del clan Amato-Pagano

Condannati a quasi 50 anni di carcere il gruppo dei “maranesi” di Mariano Riccio, genero del boss Cesare Pagano e per un periodo reggente del clan degli Amato-Pagano. Dieci anni di carcere per  Alfonso Riccio, fratello di Mariano, arrestato due anni fa dalla polizia in un appartamento di Qualiano, e per il suo amico Emanuele De Stefano. La decisione è arrivata ieri dai giudici della quarta sezione della corte d’appello del tribunale di Napoli, che hanno condannato anche a sei anni di carcere ciascuno  Egidio Pastella, Agostino Rosica, Gennaro Vastarelli e Agostino Di Lanno. Egidio Pastella è il fratello maggiore di Antonio, detto “Tonino ‘o russ” altro maranese affiliato alla cosca degli Amato-Pagano ammazzato, nel marzo del 2015, al corso Europa. Il gruppo, durante la reggenza di Mariano Riccio aveva assunto il controllo del traffico di droga nel clan Amato-Pagano e aveva anche cercato di imporre la propria egemonia su Mugnano e  Marano anche per quel che riguarda le estorsioni creando non pochi contrasti anche con le altre famiglie camorriste di Scampia e Secondigliano federate agli Amato-Pagano, in maniera particolare quelli della Vinella Grassi.

Il gruppo dei “melitesi” invece ha avuto condanne leggermente maggiori anche se per tutti è arrivato uno sconto rispetto alle condanne di primo grado: 12 anni ciascuno per Francesco Paolo Russo e Francesco Ferro. Dario Amirante e Francesco Bottino sono stati  entrambi condannati a 10 anni e 8 mesi di reclusione, 8 anni per Francesco Tubelli. Infine i collaboratori di giustizia Michele Caiazza e Paolo Caiazza di Melito, figli di Ciro ‘o fraulese, considerato l’armiere del clan, sono stati condannati a 5 anni a testa di reclusione.


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