Camorra, Crescenzo Polverino: prima le minacce, poi la pace con gli Orlando “gli devo dire Celeste te la spezzo la lingua, ‘merdillo’ devo dire…”

Il latitante Crescenzo Polverino, alias “Crescenziell” arrestato oggi dai carabinieri  mentre percorreva la via campana in direzione di Melito era considerato il reggente del gruppo dei ribelli di for ‘o truglio a Marano. Il gruppo dei reduci del clan Polverino che ha cercato fino alla fine di arginare lo strapotere del clan Orlando sui territorio di Marano, Quarto, Qualiano e Calvizzano. Insieme con Salvatore Ruggiero, alias totor ‘o russ. Nonostante fosse incensurato, ma essendo il nipote del boss Giuseppe Polverino ‘o barone, come ha fatto rilevare il gip Francesca Ferri nell’ordinanza di custodia cautelare del mese scorso che ha colpito il clan Orlando, i Nuovoletta e i Polverino: “ha manifestato rilevante spessore criminale in occasione della partecipazione al chiarimento con i vertici degli Orlando. Polverino condivide le opinioni di Ruggiero in ordine ai rapporti da avere con gli Orlando e conclude gli accordi con gli uomini di mezzo ai Carrisi anche per camminare insieme”. In realtà, dopo circa un anno, nellestate del 2016, durante la conversazione ambientale registrata a bordo della barca monitorata di Luigi Del Prete, emerge che vi sia stato uno scontro tra  Armando Lubrano, detto “Armandino” ed i Polverino, per un problema collegato alle richieste estorsive in corso, tale che Lubrano avrebbe minacciato di morte gli appartenenti alla famiglia Polverino, compreso Crescenzo.

Scrive ancora il Gip nell’ordinanza : “Identificato indirettamente nel corso dell’ambientale registrata a bordo della Fiat Punto targata ove un soggetto chiamato “Crescenzo” veniva indicato quale referente del gruppo “e for o truglio” unitamente a “totore o Russ” e “Alessandro o chiattone”. Inoltre, nel corso della predetta ambientale, uno dei referenti del gruppo “e for o truglio” veniva descritto quale operatore nel campo della macellazioni delle carni, appartenente a clan Polverino “Sta quello di sopra “la montagna” che fino ad ora stava nel macello”. All‟epoca dei fatti “Crescenziello” era infatti un imprenditore nel campo della macellazione di carni. In un’altra intercettazione fatta sulla moto di  Giovanni Raniello lo stesso  Crescenzo Polverino viene  indicato dagli stessi suoi accoliti, come responsabile, unitamente a Ruggiero Salvatore, del gruppo “ e for o trugli”. Salvatore Ruggiero, riportando le parole di Armando Lubrano indica il “Truglio” come loro roccaforte: “Come la stessa cosa voi fuori al Truglio…se viene qualcuno a minacciarvi voi mica vi state zitti?”. Come detto, l‟appartenenza di Polverino al gruppo con ruolo verticistico, emerge dal contenuto della conversazione registrata in ambientale il 31 agosto 2015 che segue il litigio tra Visconti ed esponenti degli Orlando: quel giorno i rappresentanti degli Orlando si recano nel quartier generale del gruppo di for ‘o truglio e vengono definitivamente chiariti gli equilibri criminali del momento. La presenza di Polverino Crescenzo al “casotto‟ è documentata dalle immagini in possesso degli investigatori oltre che dalle intercettazioni ambientali. Il gruppo “e for ‘o truglio“ era contrario a ricucire lo strappo in quanto, storicamente appartenenti al clan Polverino, in quella data  si ritenevano ancora il clan egemone e consideravano gli Orlando solo costola criminale; ed invece, già in quella data, gli Orlando avevano sancito la leadership, come riconosciuto da alcuni degli stessi accoliti del gruppo “e for o truglio”. Significativo il passaggio di  Giovanni Raniello: “ Si stanno voltando come hanno fatto quelli la dei…..con Mariano (intende Mariano Riccio il maranese del clan Amato-Pagano ndr) così stanno facendo loro nei confronti nostri, tale e quale!Mi pare che noi saremmo…non si sa se sono loro gli scissionisti di Marano o siamo noi!”. Tuttavia, nonostante il parere contrario di alcuni del gruppo, Crescenzo Polverino, in virtù del ruolo verticistico che ha all’interno del gruppo, appoggia la linea adottata da Salvatore Ruggiero, il quale, in accordo con Armando Lubrano, palesa addirittura l‟intenzione di rafforzare la collaborazione in ambito criminale tra i due schieramenti. Crescenzo Polverino vuole i chiarimenti da parte di Armando Lubrano sull’accaduto, minacciando anche lui una sortita nei “Carrisi” e specificatamente contro “Celeste” e “Papele Orlando” (Orlando Raffaele) “un momento io Totò, e mi devo litigare, gli devo dire Celeste io te la spezzo la lingua, “merdillo” devo dire… hai capito! Faccia di ricchione gli devo dire. A lui e a Papele Orlando (indica Raffaele Orlando ndr). Ora aspettiamo un altro quarto d’ora, poi se non vengono, vado io in mezzo ai “garrisi”. Lo stesso Crescenziello accenna a problematiche interne al loro gruppo: ”il problema lo teniamo in mezzo a noi … ve l’ho sempre detto .. in mezzo a noi!” e precisa a quelli del suo gruppo che nei suoi confronti gli Orlando non hanno mai “sbagliato” atteso che lui ha sempre avuto un atteggiamento di chiarezza e mai di prepotenza, anche quando nei confronti di “Pinotto” si era creato un equivoco da parte degli Orlando. Nello specifico, Crescenzo Polverino parla di un chiarimento avuto evidentemente con i responsabili del clan Orlando, ove questi ritenevano che Pinotto avesse minacciato di opporsi alle strategie esposte dagli Orlando stessi. Polverino chiariva a questi che Pinotto non aveva proferito alcuna frase minacciosa, ma aveva solo posticipato, ogni valutazione, al successivo mese di settembre : “Le “scerrie” perciò succedono…io se vado la in mezzo e dico tutto quello che mi dicono, mi dicono sempre di si e non si permettono…non prendono mai la confidenza di sbagliare…però uno gli dice le cose giuste… non è che se tu hai torto gli vuoi dire no, io ho ragione… cioè come il fatto di Pinotto, dissi io, voi volete dire che Pinotto qua, Pinotto… Pinotto non lo sapeva! “No, perchè se no noi lo vediamo come un mostro a Pinotto!” Pinotto non è nessun mostro, Pinotto non lo sapeva e poi non gli ha detto come dite voi: “No, tu te la devi vedere con noi!” Gli ha detto avviati, quando è settembre se ne parla! Ah, va bene, va bene…”-

Antonio Esposito

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(nella foto da sinistra Angelo Orlando ‘o malommo, Armando Lubrano “Armandino”, Celestino Carbone “Celestone”, Crescenzo Polverino “crescenziello” e Salvatore Ruggiero “Tore ‘o russ”)


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