Camorra, il nuovo ordine dei Contini: “Tutti devono pagare ‘la quota’ al clan”

Gli spari, la fuga, l’aver forzato il forzo di blocco della polizia, la minaccia verso gli stessi agenti con un fucile a canne mozze poi l’arresto dopo una caduta dalla moto di Pietro Cerbone, 26enne nipote del boss Nicola Rullo, detto ‘o nfamone esponente di spicco del clan Contini, luogotenente storico al Mercato prima del ritorno all’Arenaccia, apre scenari investigativi nuovi per le forze dell’ordine. Gli uomini della squadra mobile di Napoli stanno cercando di decifrare verso chi aveva sparato Pietro Cerbone con il colpo di fucile a canne mozze e perché prima di essere intercettato dai Falchi. Secondo quanto riporta Il Roma ci sarebbe stato un summit tra i vertici del clan Contini in libertà che ha avuto come scopo quello di indirizzare le nuove regole della cosca del Vasto-Arenaccia. Il diktat sarebbe stato: niente sconti e le dilazioni.. La protezione del potente gruppo retto da Eduardo Contini ‘ o romano ha un costo fisso a partire da mille euro a settimana. La cosca è stata messa in ginocchio da decine di arresti e confische dei beni su tutto il territorio nazionale e per mantenere i carcerati e le famiglie le spese sono elevate.  Allora sono stati convocati ad uno ad uno tutti i pregiudicati che commettono reati di ogni tipo. Innanzitutto chi fa usura deve dare una quota su ogni prestito. Poi chi ruba e ricicla orologi. I rapinatori devono pagare il pizzo sui colpi. Lo stesso lo devono fare tutti quelli che gestiscono le piazze di sostanze stupefacenti. Non bastano piuÌ€ gli acquisiti obbligati di sostanze stupefacenti, chi vuole vendere droga sotto l’egida del clan Contini deve pagare il pizzo nel piuÌ€ breve tempo possibile. Sono stati anche chiamati i singoli pusher, quelli che all’Arenaccia lavorano sugli scooter: la quota settimanale eÌ€ imposta anche a loro. Il summit della scorsa settimana aveva il chiaro obiettivo di fare cassa e per questo che è stato imposto il pizzo a chi delinque e che non denunceraÌ€ mai. EÌ€ una strategia molto piuÌ€ sicura rispetto a quella dell’imposizione del racket ai commercianti o ai piccoli imprenditori, che attanagliati dalla crisi e dalla disperazione potrebbero trovare anche il coraggio di denunciare. Chi delinque invece no, eÌ€ piuÌ€ soggetto ai ricatti e per questo paga. La punizione per chi non versa la quota saraÌ€ dura. Pestaggi, minacce e anche spari. Potrebbe essere infatti collegata ad una azione di ritorsione il colpo di fucile  a canne mozze esploso alcune sere fa e che ha visto protagonista il nipote di Nicola Rullo, arrestato poi dalla polizia.


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