Camorra, il pentito Accurso: “Dopo l’omicidio Faiello gli Amato-Pagano ci abbandonarono e noi chiarimmo con i Di Lauro”

Il pentito di camorra della Vinella-Grassi, Antonio Accurso ha spiegato ai giudici nel corso dei suoi interrogatori dell’ingente traffico di droga che viaggiava nei quartieri e nei comuni a Nord di Napoli ma anche gli equilibri interni al clan Amato-Pagano nel periodo in cui lei era presente sul territorio, ovvero dopo il marzo del 2011, quando viene messo agli arresti domiciliari. Ha spiegato Accurso: “…come gruppo Vinella, sin dal 2007 abbiamo acquistato cocaina dagli Amato-Pagano, al prezzo di 43 mila euro al kg, ci rifornivamo dal gruppo Gervasio, fino alla C3, del maggio 2009. Dopo caricavamo da Esposito Biagio e per suo conto da Lello Bastone. sulla piazza dei Puffi, al medesimo. Noi avevamo una piccola piazza, per cui ci serviva poca droga; inizialmente, sino al 2010 caricavamo 10 kg al mese. Quando sono stato messo agli arresti domiciliari nel marzo 2011, il Guarino mi disse che caricavamo 20 kg. al mese. Noi il 90 % della cocaina la vendevamo a passaggi di mano, a privati. La gestione del mercato della cocaina era rigidamente in esclusiva per gli Amato-Pagano e nessuno dei sotto gruppi del cartello scissionista poteva comprare cocaina da altri.  Ricordo che quando fu arrestato in Francia, Alfredo Leonardi, il fìglio di Chiappellone, con un carico di cocaina Salvatore Petriccione, detto o’ marenaro, mi raccontò che Cesare Pagano. il fratello Domenico Antonio, …. si erano lamentati del comportamento del Chiappellone che comprava la cocaina da terzi e non da loro. Voglio dire che per noi della Vinella caricare dagli Amato-Pagano era comodo. perché si applicava il sistema del ”pagherò”, quindi dopo aver venduto la merce sul mercato, al dettaglio e all’ingrosso, pagavamo il dovuto. La cocaina la vendevamo a 45-47 mila euro al kg, ovviamente maggiore era la quantità che l ‘acquirente ritirava minore era il prezzo che noi imponevamo. Dopo che ci siamo girati con gli Amato-Pagano, nel 2008, almeno, così ricordo, Carmine Pagano, detto Angioletto, ci raccontò che loro facevano una volta l ‘anno un carico diretto di cocaina dal Sud America, in una di queste occasioni poi è stato arrestato “Antonio il Cafone”. Nell ‘occasione ci promise che al prossimo viaggio diretto, ci avrebbero dato una quantità di cocaina, non meglio specificata, al prezzo di 20 euro al kg. Il Pagano Carmine, detto Angioletto, disse anche che nel 2007 era arrivato un grosso carico di 4-5 mila kg e, quindi, per molto tempo si sarebbe potuto “lavorare “. Sempre il Pagano disse al Petriccione che già altri clan avevano avuto la cocaina a quel prezzo come gli Abbinante, Notturno e Gervasio. Io credo, anzi sono certo, che questo trattamento di favore lo abbiano avuto anche quelli della 219 che erano parenti, non in quota al clan, come Liguori Marco, Gennaro,. Dagnese Daniele. Di fatto noi non abbiamo avuto mai la cocaina a questo prezzo. Quando sono andato agli arresti domiciliari, come accennato, la Vinella ritirava 20 kg. al mese di cocaina, la ritiravamo a Melito e per quanto sappia il referente per gli Amato-pagano erano il Pinguino, cioè Pinuccio, cognato di Pagano Cesare, e il Polacco. Il prezzo era sempre di 42 kg. A marzo del 2011, per quanto riguarda i nostri rapporti con gli Amato-Pagano non vi erano problemi, questi sono sorti dopo l’omicidio Faiello di aprile 2011. Dopo questa vicenda, noi volevamo un appoggio degli Amato-Pagano nei confronti dei Di Lauro, ma ci venne negato, nel senso che vennero da noi Baiano Emanuele, genero di Cesare Pagano, nonché Giacomo Migliaccio , esponente di spicco degli Amatto-Pagano, a dirci di stare riservati.Questa condotta ci fece capire che gli Amato-Pagano ci avevano abbandonato, e noi decidemmo di chiarire direttamente la vicenda con i Di Lauro e sottrarci agli Amato-Pagano. Io ritengo che se non ci fosse stato questo episodio, noi saremmo rimasti un loro sottogruppo…”.

Antonio Esposito

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