Il 14 agosto del 2015 avviene forse l’incontro più importante per i nuovi assetti criminali tra Marano e dintorni. Avviene il cosiddetto “passaggio di consegne‟ tra i vertici tra i clan Orlando e Polverino anche se ci saranno altri contri nel mese di agosto. Anche questo summit viene “monitorato” dagli investigatori grazie alle due conversazioni registrate nell’ auto di Gennaro Sarappo Gennaro. E anche questa volta partecipano Polverino Vincenzo e gli elementi apicali del clan Orlando, (Lubrano Armando, Orlando Angelo o Malomm, Orlando Gaetano, Sarappo Gennaro oltre a Michele Sciorio e Celestino Carbone), nonché De Luca Pietro “zi Pierino” (padre di DE Luca Alessandro) e lo stesso latitante Orlando Antonio. La sera del 13 agosto 2015 il gruppo si sta recando al summit e grazie alle intercettazioni ambientali emerge la presenza dei vertici del clan Orlando, tra i quali Gaetano Orlando, a conferma dell’importanza dell’incontro tenutosi tra gli elementi di spicco delle consorterie criminali Orlando e Polverino tra i quali è presente il latitante Antonio Orlando alias “mazzolino”.Per i Polverino ci sono un certo Angelo non identificato, e altri sei uomini e una donna. Il gruppo degli Orlando parte da via De Curtis a Marano. Ecco i contenuti della conversazione registrata:
omissis… SARAPPO Gennaro: eh, ma questo mi ha fatto capire che… mi ha fatto capire che questo miez, miez, miez, miez, miez, miez (n.d.r.: in mezzo) non sta!
LUBRANO Armando: non sente proprio. SARAPPO Gennaro: allora, mi ha fatto capire che questo, miez, miez, miez, non vuole pagare con tutti i mezzi…che lui non sta fuori… perché mi ha detto vicino a me, ha detto Gennaro ha detto… LUBRANO Armando: sap, sap! (n.d.r.: lo sa, lo sa!) SARAPPO Gennaro: è ha detto, no, no, poi ha detto vicino a me, ha detto… LUBRANO Armando: ma per via nostra non ci ha provato SARAPPO Gennaro: ha detto, non so su quale cosa…ha detto: “vedi se puoi mettere una parola in bene” Ma ncopp(n.d.r.: sopra) a che? LUBRANO Armando: eh! SARAPPO Gennaro: ha detto lo sai, noi ci conosciamo da tanti anni. LUBRANO Armando: ma chi mo? Il vecchio? SARAPPO Gennaro: questo che sta dietro, Armando LUBRANO Armando: oh mo lo zio SARAPPO Gennaro: eh, lo zio SCIORIO Michele: lo zio proprio . Nel frattempo l’auto transita in via Pietro Nenni a Calvizzano. SARAPPO Gennaro: stiamo parlando dello zio Gaetano LUBRANO Armando: ah! ….omissis…. Il discorso affrontato da Lubrano Armando e Gennaro Sarappo fa capire chiaramente che la persona a cui i due si riferiscono è Gaetano Orlando il quale viene indicato dal Sarappo “questo che sta dietro, Armando”, ossia colui che occupa il veicolo che li segue. Di seguito, si registra la conversazione prog. n. 567: Gennaro Sarappo in più occasioni, parlando con gli altri occupanti del veicolo, fa riferimento al veicolo che li segue indicando il conducente in Angelo Orlando alias o malomm che, si ribadisce, parlava qualche istante prima di partire dal parcheggio Orlando con Gaetano Orlando ed altre persone. Legenda: SARAPPO Gennaro: LUBRANO Armando SCIORIO Michele Tale Angioletto non identificato …incomprensibile… Ma che fine ha fatto Angioletto? ….omissis…. SARAPPO Gennaro: …incomprensibile… Ma che fine ha fatto Angioletto? Angioletto: perché non sta dietro? SARAPPO Gennaro: no! LUBRANO Armando: ma fino a mo (n.d.r.: adesso) l’hai visto ad Angioletto? Non è che se né è sceso per giù! SARAPPO Gennaro: ma per giù dove? LUBRANO Armando: per Quarto!
SARAPPO Gennaro: no stava dietro a noi! Si deve aspettare, noi adesso dobbiamo girare ! LUBRANO Armando: aspetta (n.d.r.: il conducente dell‟auto aziona la freccia e la macchina rallenta fino a quando poi subito dopo vengono raggiunti e quindi l‟auto riparte) SARAPPO Gennaro: eccolo! sta venendo! Angiolè!….omissis…. Successivamente i riferimenti al veicolo con all‟interno Orlando Angelo alias o malomm e Orlando Gaetano sono altrettanto chiari. ….omissis…. SARAPPO Gennaro: malomm metti la freccia, O‟ Malo! (n.d.r.: si riferisce ad Angelo ORLANDO che li sta seguendo in un’altra autovettura) LUBRANO Armando: …incomprensibile… SARAPPO Gennaro: metti la freccia no! Sta da due ore ad andare piano piano, mo sta in sorpasso, stavano passando pure a noi! LUBRANO Armando: ah! Ah! Ah! Ah!(ride) SARAPPO Gennaro: mannaggia la testa sua va, va! ….omissis…. Gennaro Sarappo è in questo frangente particolarmente esplicito nel linguaggio, indicando chiaramente Angelo “o malomm” chiamandolo con il suo soprannome. ….omissis…. Angioletto: che stai facendo Gennaro? SARAPPO Gennaro: sto aspettando o‟ malomm (n.d.r.: si riferisce ad Angelo ORLANDO) SCIORIO Michele: …incomprensibile… SARAPPO Gennaro: hanno fatto passare due auto avanti, a terza macchina, due tre no, quarta macchina! LUBRANO Armando: ia se ti devi fermare fermati qua …incomprensibile…, hai capito? SARAPPO Gennaro: li, si! LUBRANO Armando: stai attendo a questo …incomprensibile… a destra (n.d.r.: si accavalla la voce con quella di Gennaro) SARAPPO Gennaro: non voglio che ci sorpassa ….omissis…. LUBRANO Armando: adesso l’hai visto ad Angioletto? SARAPPO Gennaro: adesso se lo mettevo… lo teniamo dietro ad Angioletto. Adesso se lo mettevo sotto no a quello… ….omissis…. SCIORIO Michele: qual è questo qua? LUBRANO Armando: Angioletto? SARAPPO Gennaro: e si deve mettere dietro, ci sta lo spazio dietro! (La macchina si ferma in Corso Umberto I° 35 – Pozzuoli.
Il summit dura tutta la sera ed a notte inoltrata il gruppo risale in auto. Le conversazioni che si registrano consentono di ricostruire lo svolgimento dell’incontro che aveva come obiettivo quello di consentire agli Orlando di poter attingere notizie sulle attività del clan “Polverino” (` o‟ malomm poi non fa parlare, mannaggia la marosca `…..` cioè, quello sta parlando e quello sopra lui, deve dire “e stai zitto fammi sentire, questo che sta dicendo`) e definire gli equilibri tra gli Orlando ed i “Polverino”: la delicatezza delle questioni aveva imposto la presenza dei due vertici Antonio Orlando e di Polverino Vincenzo, come si desume da alcuni tratti della conversazione
GENNARO: eh! No quello è zio Vincenzo che da a parlare a ruota libera! ARMANDO LUBRANO eh, ma Angioletto si mette a copp (n.d.r.: sopra) Michele: non è da me …incomprensibile… ARMANDO LUBRANO disse che non parlava (n.d.r.: ride) Michele: (n.d.r.: ridendo bestemmia)mannaggia la Madonna, quello già non si capisce solo lui quando parla, quello per parlare ci mette due ore ARMANDO LUBRANO e chi cazz! Michele: quello a copp a mano dice …incomprensibile… mannaggia a marosca GENNARO: comunque stava parlando di una cosa importante settembre… Michele: hai visto? GENNARO: Angiolè a settembre, Angiolè a settembre, bum, bum, bum, bum… Michele: [Pr.572-A-5 @ 02:49:10] come ha iniziato a parlare ma la mi ha innervosito ARMANDO LUBRANO nooooh! Michele: ma stai zitto, gli ho detto fallo di finire di parlare ARMANDO LUBRANO: voleva dire allora settembre che ce ne fotte Michele: quello stava per dire una cosa hai capito bravo…incomprensibile… GENNARO: eh! Michele: nu poco che noi vogliamo sentire, quello tanto lo stava fermando ancora, Madonna mia! Madonna mia è stai un poco zitto. GENNARO: Michele gli ha dovuto mettere la mano sul braccio, zio Vincenzo ti guardava! Michele: mannaggia la marosca va! No è esagerato guarda e fuori del normale. ARMANDO LUBRANO: Michele! Michele: …incomprensibile…
ARMANDO LUBRANO: quello mo vide a certi ragazzi. Mi senti? M: chi so questi ragazzi! ARMANDO LUBRANO: a certi ragazzi che vide, si scordò che li aveva visti tre giorni prima… Michele: gli disse le cose…ARMANDO LUBRANO: gli disse le stesse cose, quelli lo guardano con la bocca aperta, guardano a “Caramella ,” disse Caramella “Angioletto già li hai visti prima a quelli.” Ah? Va bene te lo detto di nuovo. Quelli, si ma stiamo qua per te siamo venuti, c‟è l‟avevano portato già! Gli stava dicendo “no perché qua se faci… disse “scusa vi uccidevo veramente mi minacciavate “!Disse hai capito? “E non hai capito io poi mi confondo perché è un sacco di gente”. Andò dalle persone, gli disse le stesse cose che gli aveva detto tre giorni prima però teneva l‟appuntamento che arrivavano altri soldi. Cioè pensa un poco!Ha pigliato una cantilena! Poi la cosa brutta e che tu gli dici vai la vai a sentire dici sei andato? “Gli ho detto, gli ho fatto” e ma che ti ha detto? “Non dargli retta non conta” Michele: quello, quello (n.d.r.: ride) perché quello che non ha detto eh! ARMANDO LUBRANO …incomprensibile… (n.d.r.: si accavallano le voci) Michele: e non gli dar retta GENNARO: diceva Armando si ma ARMANDO LUBRANO hanno capito! GENNARO: tutto a posto, non ti preoccupare ..omissis.. ARMANDO LUBRANO dove vai Gennaro … (n.d.r.: si accavalla la voce con quella di Michele)
GENNARO: deve accompagnare prima a zio PierinoMichele: dove sta di casa?
ARMANDO LUBRANO e che fa, sta di casa qua ! GENNARO: sempre sopra ai Camaldoli! ARMANDO LUBRANO no sopra i Camaldoli ! Omissis.. Michele: non dovete bere ragazzi quando andate a mangiare ARMANDO LUBRANO no, io non ho bevuto dalla disperazione, ho sentito solo …incomprensibile… Michele: no a me mi ha sconvolto o‟ malomm, (n.d.r.: si riferisce di nuovo ad Angelo ORLANDO) cioè non c‟è l‟ho fatta più, l‟ho dovuto acchiappare sopra al braccio (n.d.r.: prendere per il braccio) e fallo di finire di parlare, fammi capire che sta dicendo questo, mannaggia a marosca (n.d.r.: ride)GENNARO: quando diceva se ne deve andare questoMichele: è normale e perché io non ho proprio parlato tutta la serata, ho detto solo quello, stai zitto un minuto!(n.d.r.: ride) ARMANDO LUBRANO (n.d.r.: ride)Michele:mannaggia a marosca!ARMANDO LUBRANO mannaggia o pataturc va! Michele: (n.d.r.: ridendo dice) zio Vincenzo pensava che ero muto io no, quando mi ha sentito di dire… ha detto lui parla! ARMANDO LUBRANO (n.d.r.: ride)Michele: per ciò mi ha guardato?ARMANDO LUBRANO eh, bravo!Michele: mannaggia a marosca va!ARMANDO LUBRANO ma …incomprensibile… Michele: quello si avvicinava vicino all‟orecchio, ne Vincenzo zio Vincenzo, proprio addosso gli stava (n.d.r.: ride) A7: e quello così diceva!…
Rosaria Federico
5.continua
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