Camorra: l’anziano boss Polverino: “Io tengo 80 anni, ma la scoppetta la so usare ancora” e Armandino: “…Diteglielo io gliela metto nel…”

Nonostante gli accordi per la divisione dei proventi sugli affari illeciti tra Marano, Quarto, Qualiano e Calvizzano i Polverino non hanno mai accettato di buon grado di sottomettersi ai voleri di quelli del clan Orlando e in più occasioni nel 2015 ci sono stati momenti di fortissima tensione tra le due famiglie malavitose di Marano. E’ quanto emerge dalle964 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Francsca ferri e che il mese scorso ha portato in carcere oltre 30 tra boss e gregari dei tre clan. Il gruppo dei Polverino di for ‘o truglio a Marano nonostante i rappresentanti degli Orlando abbiamo preso le redini del controllo delle attività illecite continuano a creare problemi. E a seguito di un malinteso evidentemente collegato a percentuali su affari illeciti direttamente gestiti dagli Orlando, Armando Lubrano, Lorenzo Lubrano ed Angelo Orlando ‘o malommo sono pronti a reagire con la violenza, ponendo fine ad un iniziale patto di non belligeranza concluso un anno prima con i Polverino. La causa dell’ incomprensione viene raccontata da Ruggiero Salvatore, Totor ‘o russ, il rappresentante del gruppo di for ‘o truglio che è oramai ben inserito nel clan Orlando. E’ proprio Ruggiero a raccontare a Luigi Del Prete che il gruppo Orlando ed i Polverino non si erano trovati d‟accordo per l‟importo “estorsivo‟ da chiedere ad un imprenditore: “si…ma che stai…che cos’è una imbasciata…(si corregge) una risposta da dare?…un milione? Noi stiamo a cercare tre, un milione?…”.

E’ sempre Ruggiero a raccontare che il venir meno dell’intesa era stato decretato da una chiara minaccia formulata da Armandino e condivisa dai vertici degli Orlando, Lorenzo Lubrano e Angelo ‘o malommo: ha detto Lorenzo “va bene ma quello non e che vi ha detto Armando, ve l’ho detto io ve lo ha detto il malommo. Quello che doveva dire Armando l’abbiamo detto tutti quanti. Ruggiero, poi, racconta di aver sentito dire che addirittura in questo momento di tensione vi era stato l’intervento del vecchio ras Antonio Polverino che nonostante l’età aveva inviato a sua volta una minaccia di tipo camorristico: “Io tengo 80 anni, ma la scoppetta la so usare ancora”. Ruggiero riferisce che Armando era stato informato della minaccia ed aveva a sua volta risposto:” …inc…Diteglielo a zio Totonno ed Antonio… che la scoppetta che ha detto lui…inc…io gliela chiavo nel culo… e Toratto la scoppetta già ce l’ha in testa. Se lui la vuole, se lui… dice io…diglielo che quello già la tiene in testa la scoppetta, hai capito?”.La conversazione rileva soprattutto perché il ben informato Ruggiero, oramai parte integrante del clan Orlando, sa che il clan dispone di armi micidiali e che Armando aveva provveduto anche a spostarle: Disse:” sono usciti verso le 11:30, ha detto fecero una lista di tutto quello…quello che tenevano conservato…” mitra, kalashnikov. Dissi vedi questi cornuti mi mettono a rischio pure di andare carcerato…”. Il racconto che Ruggiero fa al suo interlocutore è de relato: altri gli avrebbero raccontato che Armandino avrebbe la disponibilità di armi micidiali che avrebbe “spostato‟ dopo aver formato un elenco.

 Antonio Esposito

@riproduzione riservata


Articolo precedenteRione Sanità, messa in memoria di Totò, alla presenza del ministro Franceschini
Articolo successivoSarno: domani trekking in montagna- passeggiata tra i simboli storici del paese