Caserta, confiscata la Balzana: il bene dei Casalesi passa allo Stato

La sesta sezione della Suprema Corte di Cassazione, ha rigettato il ricorso degli eredi di Dante Passarelli, imprenditore prestanome dei boss di Casal di Principe, e ha confermato al confisca definitiva di un terzo dell’immenso patrimonio agricolo di Santa Maria La Fossa, forse il più grande «serbatoio» di prodotti agricoli della Campania.La “Balzana” vale otto milioni di euro, nello stato abbandonato in cui si trova ora, ma un tempo ne valeva molti di più. Ed è la tenuta confiscata più grande d’Italia.La superficie complessiva della Balzana è superiore ai duecento ettari. In totale, la Balzana è vasta due milioni di metri quadrati. Ma è tutto in stato di abbandono e di degrado.Tutto era cominciato il 5 dicembre del 1995, con il famoso blitz denominato Spartacus I.Ad inchiodare i Passarelli furono alcune telefonate di Carmine Schiavone, cugino di Francesco Sandokan. Ma il capo della Ipam, improvvisamente, a un anno esatto dalla chiusura del maxiprocesso, cadde dal tetto della sua casa e morì. Dopo la lunga trafila della confisca iniziata nel 2008 ora la tenuta potrebbe rinascere ed essere restituita alla collettività.

 

 

 

 


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