Clan Ascione e Birra, la Cassazione dice ‘no’ all’arresto di 18 presunti affiliati. TUTTI I NOMI E LE FOTO

Ercolano. Clan Ascione e Birra: la Cassazione annulla l’ordinanza di arresto del Tribunale del Riesame di Napoli nei confronti di 18 indagati, accusati di estorsione e omicidi. Oggi la Corte di Cassazione – VI sezione penale, presidente Conti, relatrice Scalia – nonostante il procuratore generale avesse chiesto il rigetto dei ricorsi dei difensori degli indagati, ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare, nella parte che riguarda le esigenze cautelari del Tribunale del Riesame di Napoli, depositata il 3 febbraio 2017. I giudici napoletani, decidendo su un ricorso del pm avverso al rigetto delle misure cautelari da parte del Gip, aveva disposto l’arresto per 31 presunti esponenti del clan Ascione. Tredici persone non hanno fatto ricorso in Cassazione e dunque sono state arrestate nei giorni scori, altri 18 avevano proposto un ricorso davanti ai giudici romani che oggi hanno cancellato, senza rinvio, la decisione del Riesame. Gli episodi per i quali sono indagati sarebbero stati commessi tra il 2004 e il 2009, nell’ambito delle attività criminali del clan Ascione, operante ad Ercolano. Tra le misure annullate vi è anche quella di Giorgio Di Bartolomeo, ritenuto il reggente della cosca in quel periodo – difeso dall’avvocato Dario Vannetiello del Foro di Napoli, al quale sono addebitati 11 episodi di camorra, tra i quali un tentato omicidio e numerose estorsioni aggravate dal metodo mafioso. Di Bartolomeo, marito di Patrizia Ascione, figlia dello storico capoclan, recentemente è stato condannato a 20 anni di reclusione per l’omicidio di Carlo Polese, ucciso nella faida di camorra tra gli Ascione e i Birra. L’avvocato Dario Vannetiello, difensore di Di Bartolomeo, punta ad un’assoluzione per legittima difesa, in sede di Appello per quel processo. La vittima faceva parte, infatti di un commando, che stava per compiere un agguato nella roccaforte del clan Ascione, il palazzo della moquette. La difesa sostiene che gli ‘Ascione’ spararono proprio per difendersi da quell’agguato. 

I 18 indagati che hanno evitato l’arresto sono finiti in un’inchiesta dell’antimafia napoletana – seguita dai carabinieri di Torre del Greco – che fece luce su numerosi episodi estorsivi, ma anche su attentati e ritorsioni messi in atto dai clan Ascione, Birra, Papale e Vollaro di Torre del Greco, Ercolano e Portici, per l’egemonia sul territorio. Nell’ambito della stessa inchiesta sono indagate 74 persone, con i capi clan anche fiancheggiatori e emissari delle cosche.

Hanno evitato l’arresto:

1. Giovanni Ascione
2. Mario Ascione
3. Pasquale Ascione
4. Giorgio Di Batrolomeo
5. Aniello Estilio
6. Salvatore Miranda
7. Ciro Montella
8. Ciro Nocerino
9. Domenico Nocerino 52
10. Domenico Nocerino 86
11. Luigi Nocerino
12. Antonio Romagnoli
13. Pasquale Spronello
14. Mario Vanacore
15. Vincenzo Viola
16. Giuseppe Vollaro
17. Pietro Vollaro
18. Giacomo Zeno


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