Portici. “Fate prevalere il servizio non il tornaconto, la dedizione agli altri non l’egoismo”: l’appello è quello scritto dai 12 parroci delle parrocchie di Portici, in provincia di Napoli, ai candidati alle amministrative per il rinnovo del consiglio comunale. Una lettera rivolta ai cittadini e ai candidati che l’11 giugno chiederanno il voto per essere eletti nella quale si chiede di tenere in conto i principi di bene comune, lotta alla corruzione e l’impegno per risolvere problemi quali povertà e disoccupazione, ludopatie e bullismo. La lettera aperta è stata affissa davanti ai portoni delle parrocchie, i sacerdoti definiscono la tornata elettorale ‘un momento cruciale’ e ‘altissimo’ di partecipazione democratica ”al quale la chiesa non può restare indifferente”. E c’è una idea che sta a cuore alla chiesa: il bene comune che si nutre di ‘principi irrinunciabili’ di dignità della persona umana, sussidiarietà, solidarietà e giustizia ”termini comuni al linguaggio politico e spesso, purtroppo, relegati ed utilizzati strumentalmente nella sola fase di campagna elettorale”. Le comunità parrocchiali – si legge – sono vicine ”a tutti i candidati che si sentano chiamati a vivere, in spirito di carità, la propria vocazione politica, facendo prevalere il servizio e non il tornaconto, la dedizione agli altri e non l’egoismo”. Nella lettera i sacerdoti precisano che in campagna elettorale ”non ci si schiererà con alcun partito o movimento” e che ”non ci si presterà ad alcuna strumentalizzazione e che nessuna forma di propaganda elettorale potrà avere come palcoscenico, parrocchie, oratori, gruppi e movimenti ecclesiali”. Inoltre suggeriscono a coloro che amministreranno la città di prendere in considerazione ‘temi cruciali che non possono aspettare e che le comunità ecclesiali affrontano, spesso, sostituendosi per forza di cose, alle istituzioni”. Tra questi vi sono povertà e disoccupazione, ”emergenze che ricadono inesorabilmente su famiglie e giovani, sempre più ‘disperati’. Così come un rinnovato patto tra le diverse istituzioni e agenzie educative si renderebbe necessario per fronteggiare i fenomeni della camorra, della corruzione, della illegalità, del bullismo, delle ludopatie, dell’azzardo, della crisi ecologica e in generale di quei fenomeni che ledono la dignità dell’essere umano e l’intero bio-sistema ecologico. Fenomeni radicati anche nella nostra città”. La lettera si conclude con un chiaro principio: ”la chiesa vuole, non venendo mai meno al suo impegno per la promozione di un umanesimo integrale, essere per questa città sostegno e segno autentico di speranza ed offrire in maniera disinteressata, attraverso un impegno educativo concreto, un contributo qualificato al bene di questa città che ama profondamente”.