Consip, telefonata dei Renzi: il M5S attacca. L’ex premier si difende: “Gogna mediatica, emerge la mia serietà”

Roma. Il dialogo tra Matteo Renzi e il padre è irrilevante penalmente, ma imperversa la polemica politica sull’ex presidente del consiglio Matteo Renzi che viene attaccato dall’opposizione e ‘salvato’ dai suoi. Il Movimento 5 stelle chiede che “IL ‘giglio magico’ tolga immediatamente il disturbo”. La miccia l’ha accesa il Fatto quotidiano anticipando alcuni brani dell’ultimo libro di Marco Lillo, ‘Di padre in figlio’. Per il partito di Grillo questa trascrizione prova che il “Paese è guidato dalla cricca renziana che costruisce il proprio potere fra giochi di palazzo, bugie e mezze verità”. Un attacco che però resta al momento isolato. Su Facebook Matteo Renzi commenta la trascrizione della intercettazione affermando che “chi ha sbagliato pagherà fino all’ultimo centesimo, comunque si chiami. Spero che valga anche per chi – tra i giornalisti – ha scambiato la ricerca della verità con una caccia all’uomo che lascia senza parole”. “Queste intercettazioni ribadiscono la mia serietà – sottolinea – “una gogna mediatica” ma “politicamente parlando mi fanno un regalo”. “Possono costruire scandali o pubblicare prove false quanto vogliono – aggiunge Renzi – Noi crediamo nella giustizia. Ci fidiamo delle istituzioni italiane. E abbiamo un grande alleato: perchè il tempo non cancella la verità. La fa emergere”. Solidarietà viene espressa a Renzi dai ministri Galletti e Alfano, da Alternativa popolare, da Scelta civica, dal Pd ma anche da Forza Italia. Renato Brunetta, capogruppo alla Camera, afferma: “Ho orrore per tutte le intercettazioni che non vengono utilizzate con le garanzie di legge all’interno di un processo. Ho orrore perchè penso che non sia accettabile che una conversazione privata venga pubblicata sulla stampa, a prescindere dagli interlocutori, senza un’adeguata contestualizzazione”. Gli fa eco Pierferdinando Casini, presidente della commissione Esteri del Senato: “Dalle intercettazioni pubblicate illegalmente emerge Matteo Renzi come una persona perbene. Ogni altra considerazione, per me, ha molto meno valore di questa: le sue parole sono inequivocabili e anche i suoi peggiori avversari dovrebbero riconoscerlo”. La vicenda non si chiuderà qui: la Procura di Roma ha infatti aperto un fascicolo ipotizzando i reati di violazione del segreto d’ufficio e pubblicazione arbitraria di atti di un procedimento penale”.

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