I banditi in trasferta non erano loro. Colpo di scena nella vicenda processuale che ha portato alla sbarra quattro presunti malviventi originari dei Quartieri Spagnoli. Gennaro Avoletto, Salvatore Febbraio, Ciro Sergio e Giuseppe Maresca incassano una clamorosa assoluzione al termine di un calvario durato quasi tredici anni. “Il fatto non sussiste”, così ha decretato ieri il Tribunale di Ravenna. Due i colpi contestati alla “banda” quartierana. Secondo l’accusa, Avoletto, Febbraio e Sergio il 27 gennaio 2004 si sarebbero impossessati mediante violenza di una valigia contenente preziosi per un valore di circa 200mila euro e sottratta a un rappresentate di gioielli. Maresca,l’11 maggio dello stesso anno, con la medesima tecnica si sarebbe appropriato di una valigia contenente preziosi per 82mila euro. Il processo, come ricorda Il Roma, nato dalle dichiarazioni rese da Giuseppe Albino, ex collaboratore di giustizia. Fu lui a riferire agli inquirenti di quelle due rapine messe a segno a Ravenna. Nell’auto di Maresca vengono ritrovati un paio di occhiali dai quali viene prelevato un campione biologico, sottoposto in seguito all’esame del Dna. Quanto all’altro episodio, vengono invece effettuate le analisi antropometriche sulle immagini riprese da alcune telecamere. E qui subentra il certosino lavoro portato avanti dagli avvocati Leopoldo Perone, difensore di Avoletto, Sergio e Maresca, e Antonio Rizzo, che assiste invece Febbraio. I due penalisti hanno così dimostrato che la traccia biologica, se pur compatibile, non era quantitativamente sufficiente a confermare la tesi del- l’accusa e che i fotogrammi della videosorveglianza non garantivamo la piena sovrapponibilità tra i volti ripresi e quelli degli imputati.