Ha ammesso solo le proprie responsabilità e non è un collaboratore di giustizia il giovane minore R. D. B. di Forcella arrestato nell’ambito delle indagini su una serie di ferimenti avvenuti durante la faida di camorra a Forcella tra la “Paranza dei bimbi”, ovvero l’alleanza Amirante-Brunetti- Giugliano-Sibillo e il clan Buonerba “Capelloni. Lo precisa in una nota l’avvocato Mario Covelli, difensore del minore che spiega: “Il minore da me assistito è pentito dei reati commessi, ma non è collaboratore di giustizia, in quanto ha ammesso le proprie responsabilità ma non ha chiamato alcuno in correità.D’altronde, anche se avesse voluto intraprendere la collaborazione, non avrebbe potuto farlo, in quanto le indagini sono state iniziate e svolte dalla D.D.A. di Napoli, la quale, solo in un momento successivo, ha trasmesso gli atti relativi agli infradiciottenni per competenza alla Procura Minori. Pertanto non vi è nulla da rivelare, essendo la vicenda ben nota: in effetti, mentre il processo a carico degli imputati maggiorenni è stato definito in primo grado, quello a carico del minore è ancora nella fase delle indagini preliminari”.