“Quando sono diventato ministro, esisteva il paradosso che il museo di Capodimonte era competenza di una Sovrintendenza e il parco di una Sovrintendenza diversa e non andavano nemmeno molto d’accordo. Con la riforma abbiamo costruito un museo autonomo, il direttore Sylvain Bellenger ci sta mettendo grande entusiasmo ed esperienza internazionale”. A dirlo, il ministro dei Beni e delle attivita’ culturali e del turismo, Dario Franceschini, a margine della sua visita alla mostra “Picasso e Napoli: Parade”. “Picasso – sottolinea il ministro – sta portando grandi numeri. Insomma Capodimonte e’ la dimostrazione che i cambiamenti in Italia si possono fare, basta un po’ di buona volonta’. Abbiamo gia’ sostenuto con 40 milioni di euro una serie di interventi sul museo, naturalmente i progetti ambiziosi obbligano il ministro a cercare altre risorse”. Oltre alla mostra, Franceschini ha visto il ‘Cristo in Croce’ di Van Dyck, poi la ‘Madonna del Divino Amore’ di Raffaello Sanzio e ‘Sant’Eufemia’ di Andrea Mantegna. Altra tappa napoletana per il ministro, il metro’ dell’arte. Accompagnato dal presidente Paolo Astaldi Franceschini ha visto la stazione Toledo, della linea 1, inaugurata nel 2012, progettata dall’architetto spagnolo Oscar Tusquets Blanca. Un’opera unica, insignita negli anni da diversi prestigiosi riconoscimenti, composta da tunnel caratterizzati da due grandi mosaici di William Kentridge, realizzati dal mosaicista Costantino Aureliano Buccolieri: il primo, nel mezzanino, raffigura una tipica scena napoletana, ricca di persone in movimento, tra cui lo stesso autore e San Gennaro; il secondo, ritrae invece due soggetti che si adoperano per portare un carretto carico di simboli della repubblica napoletana del 1799. All’interno della stazione, si trovano inoltre i giochi di luce led realizzati da Robert Wilson, scatti di Achille Cevoli e fotografie di Oliviero Toscani e ancora opere dello statunitense Lawrence Weiner, il progetto dell’artista iraniana Shirin Neshat realizzato con fotografie di Luciano Romano, i pannelli in ceramica realizzati da Ilya e Emilia Kabakov che sembrano condurre idealmente al lavoro di Francesco Clemente, presente al piano mezzanino. Dario Franceschini, infine, si e’ recato alle catacombe di San Gennaro e alla Basilica di san Gennaro fuori le mura nel cuore del rione Sanita’. “La Sanita’ insegna al resto d’Italia – ha detto dopo la visita – qui c’e’ un recupero eseguito dalla societa’ civile da imitare. Hanno preso un luogo, l’hanno recuperato e restituito alla cittadinanza, ai turisti; una bella operazione culturale e civile. Una esperienza importante che si puo’ ripetere”. Il ministro ha incontrato quindi rappresentanti di diverse associazioni che operano sul territorio, tra cui La Paranza, Borgo Vergini Sanita’ . Miradois, Apogeo, Tutti a scuola e la Fondazione San Gennaro. Tutti hanno chiesto un impegno ancora piu’ forte da parte delle istituzioni, del governo stesso per sostenere il riscatto del rione, che e’ gia’ in atto.