Tremano altre trenta aziende di Gragnano. Non si ferma l’ondata di provvedimenti di chiusura per le attività commerciali gragnanesi sprovviste di autorizzazioni e del certificato di agibilità. La task force di carabinieri e vigili urbani messa in piedi per volontà dell’amministrazione comunale del sindaco Cimmino è pronta ad entrare in azione anche in questo fine settimana. Sono già state individuate ad opera degli uffici competenti comunali una serie di attività commerciali e artigianali che risultano essere non in regola. Forse del tutto fuorilegge. Si tratta in qualche caso anche di attività storiche poi ci sono laboratori di latticini, officine meccaniche falegnamerie, fabbri ma anche altre attività di ristorazione. Il processo di “legalizzazione” è in corso da due mesi e ha già fatto vittime eccellenti come l’attività ristorativa di un parente di un consigliere comunale di maggioranza, quella commerciale di un familiare di un vigile urbano. Il tutto è partito da una serie di espositi anonimi inviati ai vigili urbani, all’ufficio commercio e ai carabinieri nei quali si segnalava la grande anomalia presente sul territorio gragnanese. Ovvero che la maggior parte delle attività commerciali presenti sul territorio cittadino sarebbe sprovvista del certificato di agibilità. Ora però bisogna chiedersi negli anni anni chi ha consentito tutto questo e perché fino ad oggi non si è intervenuto. C’è una economia cittadina che rischia di essere mettere in ginocchio e con essa l’intera città con centinaia di posti di lavoro persi.