Droga per i detenuti nel carcere di Napoli di Poggioreale, introdotta nel penitenziario all’interno di suole di scarpe rimodellate. E’ la scoperta di una indagine iniziata nella primavera dello scorso anno dalla polizia penitenziaria che ha portato a una misura cautelare emessa dal giudice delle indagini preliminari partenopeo nei confronti di cinque persone tra Napoli, Casalnuovo e Velletri.Tre donne, parenti di due detenuti, sono finite agli arresti domiciliari al termine di indagini della Polizia Penitenziaria, coordinate dal pm della Procura partenopea Stefano Capuano e dal procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli. Si tratta di Anna Improta, Anna De Luca e Raffaella Loffredo, parenti dei detenuti Domenico Farina e Vincenzo Mocerino con i quali le tre donne, anche telefonicamente, si accordavano per fare entrare lo stupefacente in carcere. L’hashish veniva sistemato in un nascondiglio che le donne – madri e compagne dei detenuti – si erano fatte ricavare tra il tacco e la suole delle scarpe. Una volta in carcere, la droga veniva ceduta ai detenuti dell’istituto penitenziario. Per eludere i controlli di sicurezza in occasione dei colloqui con i parenti, i cinque si servivano appunto dello stratagemma delle suole delle scarpe che venivano calzate e cedute all’interno dell’istituto di pena. Ruolo rilevante delle madri e delle mogli dei detenuti che telefonandosi costantemente si organizzavano per scambiarsi la droga e portarla all’interno del carcere.Â