E’ rimasto in silenzio l’assassino del gioielliere di Marano. Maurizio De Fenza, 31 anni, detto ‘o mamozio pregiudicato legato al clan Orlando non ha voluto rispondere alle domande del pm. Ora si attende la convalida del gip che dovrebbe emettere un’ordinanza di custodia cautelare e lasciarlo in carcere. Se appare chiaro che ‘o mamozio sia l’assassino del gioielliere Salvatore Gala gli investigatori sono alla ricerca del movente. Il nome del killer era il 37esimo inserito nell’elenco che il pm della Dda aveva fornito al gip Francesca Ferri nelle circa mille pagine dell’ordinanza di custodia cautelare che il mese scorso ha annientato il clan Orlando-Nuvoletta e Polverino di Marano con l’arresto di capi e gregari. Per De Fenza erano stati chiesti gli arresti domiciliari(rigettati dal gip) per un’estorsione da 300 euro mascherato da “un prestito per fare la spesa” al titolare di un’agenzia di scommesse di Marano. Del killer hanno parlato agli uomini della Dda sia il pentito Patrizio Buonaccorso che lo inserisce tra le persone legate gli Orlando che trafficano droga (anche se questa parte dell’inchiesta non è ancora chiusa) sia Antonio Di Guida l’imprenditore taglieggiato dal clan Orlando: “Nella foto nr. 35, riconosco un ragazzo soprannominato “MAMOZIO” che viene spesso a giocare con me in modo virtuale, a volte da solo e a volte con il gruppo di Papele”, ha spiegato nel corso di un interrogatorio. E l’omicidio del gioielliere potrebbe essere legato alla droga. E’ una delle piste seguite dagli investigatori. De Fenza per un debito legato agli stupefacenti era stato gambizzato a Calvizzano nel 2015. Gli investigatori stanno cercando di scoprire il movente. La vita privata del gioielliere, divorziato e padre di una bambina di 7 anni, era segnata da non poche ombre. Diversi i rumors, le illazioni. Pare si fosse rivolto, proprio di recente, al banco dei pegni perchè faceva uso di droga e si parla con insistenza di frequentazioni con transessuali. Ed essendo De Fenza uno che “maneggiava” droga potrebbe essere proprio legato a un debito della vittima. De Fenza e Gala, che secondo le indagini e fonti confidenziali raccolte dagli investigatori si incontravano spesso di sera tardi nel negozio. Potrebbe essere sorta una discussione tra i due, che si conoscevano, perché probabilmente De Fenza doveva recuperare qualche vecchio credito di droga, suo o di qualche amico finito dietro le sbarre proprio di recente. Ma ci sono anche altre ipotesi. L’assassino, uno dei pochi uomini del clan Orlando rimasti in libertà, potrebbe essersi rivolto a Gala per un un prestito e, una volta incassato il suo rifiuto, non avrebbe esitato a sparargli alla tempia e a sottrargli i preziosi. Una discussione degenerata in lite, che avrebbe spinto il 31 enne, ad estrarre la pistola e a sparare a bruciapelo contro il gioielliere.La vita privata del gioielliere, divorziato e padre di una bambina di 7 anni, era segnata da non poche ombre. Diversi i rumors, le illazioni. Pare si fosse rivolto, proprio di recente, al banco dei pegni e si parla con insistenza di frequentazioni con transessuali. Tutto rientra nell’inchiesta chiusa per il momento in tempi record dai carabinieri di Giugliano che l’altra notte hanno fermato in un hotel di Ischia, il presunto assassino Maurizio De Fenza.Tutto rientra nell’inchiesta chiusa per il momento in tempi record dai carabinieri di Giugliano che l’altra notte hanno fermato in un hotel di Ischia, il presunto assassino Maurizio De Fenza.