Amministrazione sciolta per infiltrazioni camorristiche, almeno trenta dipendenti comunali indagati, alcuni politici incandidabili. Siamo a Marano di Napoli e tutto ruota attorno al decreto di scioglimento del 30 Dicembre che ha sancito l’arrivo in città del commissario prefettizio. Gli esponenti politici di quel territorio, in nove, affronteranno un procedimento che potrebbe decretare la loro incandidabilità . In quell’ elenco troviamo l’ex sindaco forzista Angelo Liccardo, l’ex vicesindaco Teresa Giaccio, l’ex presidente del consiglio comunale Vincenzo Marra, gli ex assessori Domenico D’Ambra e Giuseppina Pennino e un gruppetto di ex consiglieri: Maria Del Fiore, esponente dell’allora maggioranza, Angela Di Guida, Lorenzo Abbatiello e Roberto Sorrentino, tre giovanissimi che in quella consiliatura sedevano tra i banchi della minoranza. Questo primo atto si terrà il prossimo 15 giugno al tribunale di Napoli nord. La relatrice sarà Anna Scognamiglio, lo stesso giudice che curò l’ordinanda con cui il tribunale di Napoli concesse la sospensione della Severino a Vincenzo de Luca.
Nel fascicolo, molto corposo, inoltrato ai giudici vi è la descrizione dettagliata delle condotte dei soggetti: le eventuali frequentazioni con gli ambienti malavitosi, gli atti amministrativi votati, sottoscritti o impugnati, tesi a favorire precisi interessi. Angelo Liccardo, Teresa Giaccio, Vincenzo Marra e Domenico D’Ambra avevano firmato, poco meno di un mese fa, il ricorso al Tar contro lo scioglimento del municipio. I giudici amministrativi, però, si pronunceranno non prima dell’estate mentre gli altri affronteranno l’udienza camerale.
La notifica dell’avvio del procedimento è arrivata a ridosso dell’ultima inchiesta condotta dai magistrati della DDA, quella che ha portato all’azzeramento del clan Orlando. Tra gli ex assessori di Liccardo, citato nel decreto di scioglimento, figura anche il nome di Domenico D’Ambra, legato da vincoli di parentela con affiliati di primo piano della fazione criminale che aveva soppiantato i Polverino.