Napoli. Erano due anni che il 13enne accoltellato il 21 maggio scorso subiva atti di bullismo. I genitori del ragazzino aggredito alla scuola Augusto Console raccontano attraverso una nota affidato al loro avvocato, Paolo Minichini, il calvario di questi anni. “La scuola nono nasconda la testa sotto la sabbia, c’è bisogno di provvedimenti urgenti” dicono. “Da circa due anni il 13 enne accoltellato il 21 maggio scorso da un compagno di classe della scuola media “Augusto Console” subiva veri e propri atti di bullismo, dei quali io e mia moglie abbiamo sempre informato la scuola”. Scrivono i genitori di V., ferito nella scuola di Fuorigrotta. “La stessa scuola – aggiungono – aveva adottato ripetutamente provvedimenti disciplinari nei confronti dell’accoltellatore. Ciò nonostante, i comportamenti violenti e prevaricatori sono proseguiti. La Polizia ha sequestrato i registri di classe degli ultimi tre anni scolastici, dove sono elencate le note disciplinari e le sospensioni decise nei confronti del minorenne responsabile dell’accoltellamento, anche se il minore, che non ha ancora compiuto 14 anni, non è ancora imputabile. “Chiediamo che si adottino i provvedimenti opportuni – affermano i genitori di V. – senza nascondere la testa sotto la sabbia. In questa vicenda ci sono due vittime – concludono i genitori di V.- nostro figlio. al quale dedicheremo ancora più tempo ed amore affinchè riacquisti fiducia in se stesso ed il suo compagno di classe”.