Aveva fatto da paciere in una lite scoppiata tra ragazzi in una discoteca di Coroglio dove aveva trascorsa la serata di venerdì con gli amici, Carmine Picale, il 29enne di San Giorgio a Cremano con due precedenti penali a carico, ucciso all’alba di ieri in un pub alla riviera di Chiaia. le indagini su quello che fin dal primo momento è sembrato un misterioso omicidio si concentrano su una pista che porta ai Quartieri Spagnoli perché i ragazzi protagonisti della rissa nella discoteca di Coroglio provengono da quella zona di Napoli. Ci sono le immagini delle telecamere della video sorveglianza comunale che potrebbero aiutare gli investigatori a risalire al killer. Ma il sicario che è entrato nel locale e ha fatto fuoco contro Picale aveva il capo coperto da un passamontagna. Bisogna capire dove lo ha indossato e quindi si stanno guardando frame dopo frame tutte le immagini della zona.
Ma oltre alla pista del litigio gli investigatori seguono altre due piste. La prima porta nel rione Sanità. Non perché il 29enne durante un controllo avvenuto poco tempo fa fu fermato per una semplice identificazione in piazza san Vincenzo con un personaggio molto noto alle forze dell’ordine. Può non significare niente ma anche tutto ai fini investigativi. I questi casi non si tralascia niente. L’altra pista porta a san Giovanni a Teduccio dove il giovane originario di Pisticci, nel Materano, trasferito da molti anni a San Giorgio, era entrato in contatto con personaggi ritenuti vicini al clan Mazzarella.
Quattro anni fa Picale era stato arrestato dalla polizia dopo un inseguimento lungo il corso Umberto di Napoli. Aveva con sé un revolver completo di munizioni, risultato rubato e 6000 euro oltre a 23 assegni per un valore di 50.880 euro. Particolare importante, da non sottovalutare: l’uomo aveva il divieto di soggiorno a Napoli, che non rispettava visto che era stato fermato alla sanità e l’altra sera è stato a Napoli tra Coroglio e il centro città dove è stato ammazzato.