Napoli, il pm Woodcock: “Bisogna cominciare a pensare di legalizzare la marjiuana”

“Varrebbe la pena di cominciare a pensare a strategie di contrasto dell’illegalita’ che superino una impostazione meramente repressiva, e soprattutto bisognerebbe immaginare un progetto che in un futuro, speriamo non lontano, consenta di impiegare le ‘energie umane’, oggi impiegate nel mercato illegale della cannabis (e, di regola, sfruttate dalla criminalita’ organizzata), nell’auspicabile ‘mercato legalizzato’ della stessa”. Lo scrive, in una lettera a Repubblica, il sostituto procuratore di Napoli Henry John Woodcock, che stamani prendera’ parte a Napoli a un incontro sul tema della legalizzazione della cannabis insieme al Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti e al senatore Benedetto Della Vedova. Nelle sue relazioni al Parlamento, la Direzione nazionale antimafia, scrive Woodcock, “afferma il ‘totale fallimento dell’azione repressiva’ e suggerisce al legislatore la depenalizzazione, di cui descrive i vantaggi: deflazione dei carichi giudiziari, possibilita’ di dedicarsi al contrasto di fenomeni criminali piu’ gravi e, non ultimo, sottrazione alle gang di un mercato altamente redditizio”. “Fra i vantaggi – sottolinea – non vengono contemplati gli introiti che lo Stato italiano ricaverebbe da una legalizzazione, e si tratterebbe di svariati miliardi di euro”. 


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