E’ l’ultima guerra di camorra ai Quartieri Spagnoli, originata da una mini spaccatura interna al maxi cartello che per anni si è opposto ai Mariano- Mazzanti-Masiello. E’ di nuovo incubo faida. A febbraio esplose nuovamente la violenza criminale, poi sembrava che un accordo fosse stato trovato. Ora dopo la doppia sparatoria dell’altra notte e gli spari contro un bar al corso Vittorio Emanuele e un centro scommesse in via Tarsia fa scattare nuovamente l’allarme rosso tra le forze dell’ordine. Una fibrillazione che fino a febbraio sera dovuta ad alcuni contrasti tra i Ferrigno, ritenuti vicini agli Esposito per ragioni anche di parentela, e i Saltalamacchia. Mentre sull’altro fronte, dopo il pentimento del boss Marco Mariano, come ricorda Il Roma, i clan sarebbero in stand- by. Una situazione comunque in continua evoluzione, come da tradizione nella zona compresa tra via Toledo a valle e corso Vittorio Emanuele a monte. Le indagini sulle sparatorie dell’altra notte non possono che partire dall’ unico filo che collegò l’attentato con una bomba carta al punto Snai di corso Vittorio Emanuele, sventato dalla polizia all’ultimo momento, e la sparatoria alla Pignasecca del 24 gennaio scorso nei pressi dell’ospedale dei Pellegrini: tre proiettili esplosi in aria in vico Bonafficiata vecchia, strada in cui abitano pregiudicati ritenuti legati ai Saltalamacchia e ai Ricci, alleati tra loro. Episodi che non hanno provocato vittime e danneggiamenti per puro caso, ugualmente gravi perché sarebbero il frutto avvelenato di nuove fibrillazioni interne alla camorra dei Quartieri Spagnoli: in ballo il “pizzo” sulle piazze di spaccio e la gestione del racket. Il quadro complessivo non è ancora chiaro, ma gli investigatori che seguono la zona non escludono che l’asse Saltalamacchia-Ricci- Esposito-Ferrigno non sarebbe più saldo come prima. Unica certezza, almeno per ora: i Mariano e le famiglie a loro più vicine sarebbero temporaneamente fuori gioco.
