Nastro Azzurro dedica una birra a Napoli con un’ etichetta particolare

Seicentomila bottiglie ad edizione limitata con Napoli e il Vesuvio a fare da sfondo sull’ etichetta Nastro Azzurro. L’assessore alla Produttività del Comune, Enrico Panini, ha presentato così un connubio tra una gouache dell’800 e un brand che, nel 1963, è nato proprio all’ombra del Vesuvio. Un brand che è ritornato ieri da Sorbillo per presentare l’iniziativa il cui ritorno di immagine sarà esponenziale « soprattutto in un momento di grande fermento culturale e di grandissima riscoperta turistica». Dice l’Assessore Enrico Panini. «Il brand vuole sposare una mediterraneità che in questo momento porta Napoli, nei fatti, ad es- sere capitale. Nastro Azzurro è un trampolino – ha ricordato Sabrina Fontana, Marketing Manager di Nastro Azzurro – La sua avvenura nel mondo è nata appena die- ci anni fa ma ha riscontri in tutti i continenti dove ormai viene identificata con l’eccellenza del made in Italy. Napoli diventa così l’associata perfetta in un sistema globale, che vuole portare l’eccellenza italiana, e in questo momento di Napoli, nel mondo. Pizza e mandolino dunque si potrebbero arricchire di un terzo elemento, la birra, che all’estero è tanto amata quanto i primi due. In effetti l’estero, ha ricordato Fontana – ama l’Italia e ama Napoli nei sapori e negli odori. Non possiamo non tener conto, infatti, che il turista arriva in questa città anche per il suo cibo. Non a caso se si dice pizza si dice Napoli. Allora perchè non rafforzare questo legale? Non cementificare questo matrimonio per eccellenza con un logo che dice Napoli a chiare lettere?». Promuovere il territorio, questo il fine del progetto, che vedrà sicuramente rafforzare il legame già solido tra Nastro Azzurro e Napoli. Una installazione in piazza dei Martiri che avrà la duplice funzione di essere costruita con un materiale che assorbe le particelle di smog e un disegno per un ulteriore rilancio di quello che è uno dei luoghi simbolo di Napoli, il Lanificio 25.


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