Resta in carcere Maurizio De Fenza, alias ‘o Mamozio, accusato di aver ucciso e rapinato tre giorni fa a Marano il gioielliere Salvatore Gala. Il 31enne pregiudicato ritenuto affiliato al clan Orlando, difeso dall’avvocato Giovanni Abbate, si è avvalso della facoltà di non rispondere, dichiarandosi estraneo all’omicidio. Il Gip del Tribunale di Napoli, però, ha deciso per la convalida del fermo. Ora agli avvocati non resta che leggere “le carte” in mano agli investigatori e attendere il Riesame.  De Fenza ha solo ribadito quanto già detto l’altro giorno al pm e ai carabinieri ovvero che le chiavi dell’auto gli erano state date da Gala e di non averle rubate e di non sapere niente ne dell’omicidio ne della rapina. Gli investigatori intanto sono ancora alla ricerca dell’arma usata per il delitto e per questo che sono convinti che ‘o mamozio abbia avuto dei complici nella vicenda. Il chiacchiericcio paesano secondo il quale i due facevano uso di alcol e droghe insieme rimane tale. Non ci sono prove a riscontro. Come non costituisce alcun reato ne è penalmente rilevante il fatto che Gala frequentasse prostitute. Ieri intanto si sono celebrati i funerali nella chiesa di Santo Stefano, a Qualiano, il paese dove da anni risiedeva Salvatore Gala. “Non è tempo di commenti o esternazioni – ha detto don Alessandro Palumbo durante l’omelia – Ora bisogna stare accanto alla famiglia e pregare per l’anima di Salvatore». Tra i banchi della chiesa, in prima fila, erano sedute la mamma, le sorelle del gioielliere e l’ex moglie Antonietta. A manifestare il proprio cordoglio alla famiglia Gala anche un gruppo di commercianti di via Merolla.