Operazione sicurezza a Napoli: da oggi in campo 40 nuove pattuglie

Parte una nuova “Operazione sicurezza” a Napoli . Dopo i sei morti in 48 ore e alla violenza della Movida da Chiaia al centro storico la risposta delle forze di polizia è affidata a un piano “elastico” che cambia di giorno in giorno, a seconda delle situazioni e delle esigenze.Come già sta avvennedo da qualche giorno al rione Sanità.

Da oggi quindi ci saranno 40 macchine – e dunque altrettante pattuglie – in più sul territorio: quelle del Reparto prevenzione crimine Campania. Un ulteriore passo avanti per garantire la sicurezza dei napoletani. Prevenzione e controllo del territorio, da un lato; indagini e fase repressiva dall’altro. Due facce della stessa medaglia.

“Questo è un momento particolarmente complicato – ha detto ieri il capo della polizia, il prefetto Franco Gabrielli – dove incombono minacce presenti e passate, dalla criminalità alle vicende di Napoli. La nostra agenda è sempre molto fitta, ma c’è questa straordinaria risposta del sistema della sicurezza nel suo complesso, forze di polizia, agenzia di intelligence, forze armate”. Le parole di Gabrielli testimoniano il livello di attenzione che c’è sul capoluogo campano e sulla sua provincia. Tra le righe della sua dichiarazione si può leggere ciò che sarà: il potenziamento dei servizi di sicurezza è già stato deciso. Notizia che arriva dopo il grido di allarme da parte del sottosegretario Gioacchino Alfano che sempre ieri aveva chiesto l’intervento del governo e del ministro dell’Interno.

Ogni giorno la sola Questura mette in campo qualcosa come 50 pattuglie, tra le Volanti che fanno capo all’Ufficio prevenzione generale e quelle dei venti commissariati cittadini. Ai quali vanno ad aggiungersi le decine di «gazzelle» dei carabinieri (tra Radiomobile, compagnie e stazioni), senza contare poi le pattuglie moto-montate di Nibbio e Falchi.

A Napoli sono stati inviati negli ultimi mesi circa 900 militari. In circa cento sono distaccati a turno nei territori che comprendono i comuni della Terra dei Fuochi, con particolare attenzione alle aree dove si registra ancora un numero significativo di roghi di rifiuti e di materiali di scarto derivanti dalla lavorazione di industrie e fabbriche che operano in nero. Gli altri 800 vengono impiegati soprattutto nell’area metropolitana, e in particolare nella cinta urbana. Forniscono un importante contributo – modulato ed elastico – a seconda delle esigenze e alle differenti strategie indicate dal comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica.

 


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