Sono stati condannati complessivamente a 30 anni di carcere i quattro componenti della banda che nel febbraio scorso compirono una rapina in stile “arancia meccanica” a Pompei. I giudici del tribunale di Torre Annunziata hanno infatti inflitto nove anni di reclusione a Massimo Memoli, otto invece ad Aniello D’Auria.; sette anni per il “basista” della gang, Armando Vitiello, e sei anni infine per Giuseppe Annarumma. La violenta rapina si consumò notte del 25 febbraio 2015, ai danni di Teresa Mariano, 73enne di Pompei, nella cui abitazione i rapinatori cercavano un tesoro da
circa un milione di euro. Quel bottino, in realtà, non esisteva.
La professoressa in pensione raccontò ai giudici le fasi di quel terribile incubo: “Erano in tre, hanno fatto irruzione a volto coperto.Dacci i soldi sennò ti diamo fuoco con l’alcool. Mi minacciarono. Uno di corporatura più esile, mentre gli altri due erano più alti e vigorosi. Penso che la loro età si aggirasse attorno ai 25 anni. Uno di loro quando mi ha visto in difficoltà mi ha tolto lo scotch dalla bocca, intimandomi di non urlare sennò mi avrebbe sparato con una pistola. Non avvistando contanti in casa, il commando virò su oro e gioielli chiedendomi dove lo tenessi conservato. Dopo un po’ hanno scoperto degli oggetti, che erano convinti fosse oro. In realtà era solo bigiotteria senza valore”.