Due fratelli albanese sono stati arrestati dai carabinieri in quanto ritenuti autori di furti nelle case nel Casertano e a Giugliano.  I carabinieri della stazione di Valle di Maddaloni, hanno infatti dato esecuzione ad un provvedimento di fermo, emesso dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti di Indrit Jashari di 29 anni e del fratello Idajet  di 38 anni fratelli accusati di estorsione, furto aggravato e ricettazione, reati consumati in concorso nel mese di marzo 2016, nei comuni di Valle di Maddaloni  e Giuglian. Le investigazioni, originate a seguito dell’acquisizione delle notizie di reato, hanno permesso di ricostruire alcuni episodi delittuosi. In particolare in data 8 marzo 2016, Indrit Jashari ed altri da identificare si introduceva all’interno di un’abitazione di Valle di Maddaloni asportando la somma di 2.020 euro,  2 telefoni cellulari marca Samsung, un tablet, alcuni monili in oro ed un furgone modello Doblo. Successivamente, al fine di conseguire un ingiusto profìtto, utilizzando una scheda intestata ad altra persona, contattava nella stessa giornata l’utenza in uso alla vittima e, qualificandosi come l’autore del furto, richiedeva la somma di denaro pari a 3000 euro, invitandola a rivolgersi all’altro germano, con il quale poi si accordava per la corresponsione della somma di 2mila euro in cambio della restituzione del proprio veicolo.
E’ stato inoltre accertato un tentativo di furto all’interno di un appartamento sito in Giugliano in Campania. La stessa notte  infatti la banda di albanesi di ritorno da Valle di Maddaloni, si fermavano presso l’abitazione di un cittadino italiano per compiere un altro furto. Tentativo andato a vuoto poiché il proprietario, allertato dai rumori, faceva intervenire le forze dell’ordine. Nella circostanza veniva sequestrata l’autovettura utilizzata per l’azione delittuosa, oggetto di furto il 5 marzo2016 nel comune di Terzigno, all’interno della quale si rinveniva parte della refurtiva asportata in Valle di Maddaloni.
Le investigazioni sono state condotte attraverso l’analisi delle celle telefoniche, intercettazioni telefoniche nonché perquisizioni domiciliari che hanno permesso di acquisire ulteriori gravi indizi nonché di verificare l’esistenza di un effettivo pericolo di fuga degli indagati, essendo i due in procinto di rientrare in Albania. Espletate le formalità di rito, i due fermati sono stati associati presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere.