“Siamo favorevoli a una disciplina che attribuisca ai Monopoli di Stato, in via esclusiva, la coltivazione, lavorazione e vendita della cannabis e dei suoi derivati, che sottrarrebbe spazi di mercato alle organizzazioni criminali nazionali (ndrangheta e camorra) e straniere (nord africane, afgane, albanesi), che ne detengono il monopolio assoluto, assicurando anche un prodotto meno nocivo di quello attualmente in circolazione. Siamo però radicalmente contrari alla previsione di autorizzare la coltivazione della cannabis ai privati, sia in forma individuale che associata, perché – soprattutto nel caso di produzione associata – ciò rappresenterebbe un varco per il reingresso nell’affare da parte della criminalità organizzata”. Così il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti nella lettera inviata al convegno di ‘Not dark yet’.