Roma, riciclaggio e legami con la criminalità: arrestato Johnny Micalusi, il ristoratore dei vip

Roma. Ristoranti aperti in tutta Europa e in programma, per oggi, il viaggio a Montecarlo per l’apertura dell”Assunta Madre’ con Flavio Briatore, Gianni Micalusi detto ‘Johnny’ ha dovuto – per forza di cose – cambiare i suoi progetti dopo l’arresto di stamattina, nell’ambito dell’operazione Nettuno, fatta da Polizia e Guardia di Finanza. Ristoranti affollati da vip e di grande successo, e insieme relazioni “pericolose” con i clan, riciclaggio, figli usati come prestanome: questo l’ambito dell’inchiesta che ha portato ai sei arresti di stamattina a Roma. Factotum dell’operazione Gianni Micalusi detto ‘Johnny’, classe 1964, patron del locale che ha sedi anche a Londra e Barcellona. Micalusi è stato arrestato insieme a Adriano Nicolini, Vito Francesco Genovese, Luciano Bozzi, e i figli Francesco e Lorenzo Micalusi. Per tutti l’accusa è intestazione fittizia di beni, riciclaggio e autoriciclaggio di denaro di provenienza illecita. E’ scattato anche il sequestro preventivo di quote sociali e complesso aziendale delle società: Assunta Madre, con sede a Roma in via Giulia 14; la società di commercio all’ingrosso e dettaglio di prodotti ittici, con sede a Roma in Marmorata 67, il Centro ittico Laziale s.r.l. società di commercio all’ingrosso e dettaglio di prodotti ittici, con sede a Roma in via Marmorata 69; Papa Giulio s.r.l. societa’ di gestione e conduzione di esercizi pubblici e di ristorazione, con sede a Roma in via S. Eligio 19. Inoltre le forze dell’ordine hanno bloccato i conti correnti di Francesco Micalusi, Lorenzo Micalusi e Vito Francesco Genovese. Sequestrate anche due unità immobiliari una a Roma, l’altra a Terracina. Sequestrati i due ristoranti ‘Assunta Madre’ di Roma e Milano.

I provvedimenti cautelari rappresentano – spiega una nota della Questura – “la sintesi ed il punto di incontro di un’indagine, condotta, in una prima fase dalla Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile di Roma e, successivamente, dal Gruppo Investigativo Antiriciclaggio del Nucleo Speciale Polizia Valutaria, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma”. L’attività operativa si è concentrata sulla ricostruzione e l’analisi delle circostanze che hanno caratterizzato l’ascesa imprenditoriale di Gianni Micalusi, alias “Johnny”, pregiudicato per reati associativi, di natura anche mafiosa, delitti contro il patrimonio, usura ed estorsione aggravata, già coinvolto in contesti associativi e destinatario di misure di prevenzione a causa dei suoi rapporti mai cessati con esponenti di spicco della criminalità organizzata. Micalusi si è dimostrato capace – spiegano gli investigatori – di costituire numerose e redditizie attività commerciali, tra cui i rinomati ristoranti con il marchio “Assunta Madre”, effettuando svariati investimenti immobiliari, il tutto avendo cura di intestare i beni a prestanome privi di risorse economiche per evitare di figurare come titolare effettivo, pur mantenendone saldamente la direzione.

“Il ristorante “Assunta Madre” e’ stato aperto in tutta Europa, come ad esempio a Londra ed a Barcellona. Proprio oggi Micalusi doveva andare a Montecarlo ad aprire “Assunta Madre” con Briatore. Briatore, ovviamente, è estraneo ai fatti” hanno detto gli inquirenti della Finanza e della Polizia di Roma, nel corso della conferenza stampa in Questura per l’operazione che ha portato all’arresto dei sei, alla quale ha partecipato anche Michele Prestipino, procuratore aggiunto della Procura capitolina. “L’economia malata che ruota intorno a questi personaggi, ai colletti bianchi, muove interessi creando di fatto delle situazioni che ostacolano l’imprenditoria sana. Roma – spiegano – è centro di interesse mondiale per appartenenti alla criminalità organizzata e non. In questo caso abbiamo un personaggio importante e conosciuto, Gianni Micalusi, detto “Johnny”. Riguardo alla sua figura va detto che è stato coinvolto in passato per reati di tipo economico e fallimentare e reati inerenti alla criminalità organizzata. Micalusi, è stato documentato in passato, intratteneva rapporti con soggetti di assoluto spessore criminale come Senese Michele e Senese Angelo, Zizzo Angelo ed anche con il famoso Enrico Nicoletti (appartenete alla notissima “banda della Magliana”). I ristoranti – hanno concluso – non sono chiusi, ma affidati ad un amministratore giudiziario e ad un custode”. Il procuratore aggiunto di Roma, Prestipino, ha spiegato infine come il “valore della collaborazione fra Finanza e Polizia sia stato fortemente voluto dal mio ufficio. Un lavoro congiunto fra forze di polizia per un obbiettivo molto importante”.

“Un ruolo determinante in questa vicenda lo hanno giocato i professionisti, i colletti bianchi – ha concluso Prestipino -. Non c’è solo Micalusi o suoi figli in questa vicenda, ma ci sono altri due personaggi senza il cui ausilio tutto quello che abbiamo accertato non sarebbe stato possibile e Micalusi non avrebbe potuto eseguire i risultati. In particolare un commercialista che ha permesso di realizzare il piano di fittizia intestazione e un funzionario di un istituto di credito che ha permesso la movimentazione del denaro contante, in cospicue somme di denaro e fittizia intestazione di conti. Senza la complicità interna dell’apparato non si può gestire un conto così, è quello che abbiamo accertato. Determinate forme di criminalità economica ed i relativi interessi e risultati non si possono ottenere senza l’ausilio di questi colletti bianchi. Diventa fondamentale il loro ruolo e sullo scenario romano non mancano questi professionisti che non sono ne’ calabresi ne’ siciliani, ma sono romani ed operano qui”.


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