Alla lunga il mister s’è sbracciato palesemente: «Sì, perché è mancata cattiveria negli ultimi trenta metri, anche sulle palle inattive e in un paio di mischie dovevamo essere più incisivi. Per il resto siamo stati oculati, abbiamo anche preso un palo con Coda». Nella ripresa la Salernitana non è riuscita a fronteggiare il Carpi come nella prima frazione. Bittante a mezzo servizio, Busellato «non pronto» e Joao Silva in tribuna dopo essersi fatto male nel riscaldamento (avrebbe dovuto giocare lui «per sfruttarne i centimetri» e non Donnarumma): il tecnico non aveva a disposizione grosse risorse per cambiare la partita su un campo sempre più zuppo. «Ho optato per energie fresche al quarto d’ora, avevo poche soluzioni per motivi fisici. Poi è arrivato il rigore. Tuia ingenuo? Non voglio commentare le decisioni arbitrali ma solo calcio, spirito e combattività . Dico solo che gira tutto storto nell’ultimo periodo, non siamo fortunati». Però il cartellino rosso di Odjer è sembrato ennesimo esempio di una squadra che si lascia troppo andare all’impulsività . «Non penso sia eccessiva foga agonistica. Di certo l’espulsione era da evitare», commenta il trainer. Stagione finita? Macché. Bollini invita tutti a tenere alta la concentrazione. «Tenevo alla gara col Carpi, anche perché in tribuna c’era qualche tifoso personale ma soprattutto perché venivamo da un momento non entusiasmante. Volevo vincere non solo per tenere vive le speranze playoff continua l’allenatore -. La stagione non è ancora finita, abbiamo due partite importanti da giocare. Voglio farlo con un calcio propositivo, rapido, che possa dare soddisfazioni ai tifosi encomiabili anche a Carpi: vederli cantare sotto la pioggia per novanta minuti e nonostante il risultato è qualcosa di incredibile».