Scambio di voto politico-mafioso: trovate le prove negli smartphone dell’Ad di Scafati Sviluppo

Nella mattinata odierna, la Sezione Operativa Dia di Salerno ha dato esecuzione a un decreto di perquisizione locale e personale, con contestuale notifica di informazione di garanzia, emesso dalla Dda di Salerno nei confronti di Filippo Sansone, di Scafati, indagato per il reato di scambio elettorale politico-mafioso nell’ambito della più vasta operazione “Sarastra”.
La perquisizione, nel corso della quale è stato rinvenuto materiale informatico e documentazione che sarà oggetto di approfondimento investigativo, era finalizzata a stabilire eventuali cointeressenze tra lo stesso indagato – commercialista e già amministratore delegato della società Scafati Sviluppo S.p.a., il cui socio unico è il Comune di Scafati – e soggetti vicini alla locale criminalità organizzata. Gli uomini della Dia hanno sequestrato i due cellulari del commercialista scafatese e un plico della società Scafati Sviluppo che invece Sansone aveva nella sua disponibilità. Tra il materiale sequestrato, ma anche nei suoi due smartphone ci sarebbero le prove dello scambio di favori tra esponenti del clan Loreto-Ridosso , destinatari di appalti nella società di sviluppo industriale di Scafati, e l’ex sindaco Pasquale Aliberti e la moglie Monica Paolino che grazie a Sansone avrebbero ricevuto in cambio il sostegno elettorale del clan alle elezioni comunali e regionali del 2013 e del 2015.

(nella foto i lavori a Scafati Sviluppo e da sinistra in alto l’ex sindaco pasquale Aliberti, la moglie e consigliere regionale di Forza Italia, Monica Paolino, il commercialista Filippo Sansone: in basso da sinistra Romolo Ridosso, Alfonso Loreto, Luigi Ridosso e Gennaro Ridosso)

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