Novellino si presenta da solo. «Il presidente non vuole soffrire – esordisce – e pure io, e pure i tifosi. Per questo ho accettato la sfida, certo che la mia società vuol fare e farà le cose per bene. Soffrire meno: come? Facendosi trovare pronti, preparati e la chiacchierata col presidente e i due direttori mi hanno fatto capire in cinque minuti che questo matrimonio andava rinnovato. Il campionato si presenta difficile con squadre retrocesse e altre risalite, sulla carta più forti sotto l’aspetto economico e pure in campo, ma a loro opporremo grinta e voglia di far bene». A proposito di voglia: «Ringrazio il presidente che me l’ha ridata attraverso il suo entusiasmo e la ricerca di un perfezionismo che proverò a raggiungere ed a trasferire alla squadra: serve ad un allenatore, serve ai ragazzi: non possiamo prendere in giro nessuno. Incontreremo difficoltà, è vero che però non ci impediranno, anzi ci stimoleranno a trovare forza e convinzione per essere protagonisti». Si ricomincia, con una programmazione già avviata sottotraccia dai due direttori Max Taccone ed Enzo De Vito. «Se abbiamo ottenuto il grande risultato della salvezza, alla luce di problematiche anche psicologiche – ammette Novellino – vedi la penalizzazione e che si sono inevitabilmente ritorte nei nostri confronti, generando mancanza di cattiveria, generando un appagamento che ci ha traditi, il merito è frutto della responsabilità dei miei ragazzi che ringrazio. Con loro, i direttori , la società i miei collaboratori, chi dentro, chi fuori dal campo, abbiamo fatto un percorso importante da cui ripartiremo. Allestiremo un gruppo competitivo con la maggior parte di chi già c’è e con i giovani, ricostruendo in tutti i reparti, con nuove strutture di gioco e trasferendo quegli accordi in grado di far cambiare la musica».