In gioco c’è il futuro dell’Us Avellino, la costruzione del progetto per la prossima stagione, gli obiettivi che si vogliono raggiungere. Da una parte c’è Angelo D’Agostino, dall’altra il presidente in carica Walter Taccone. Nel mezzo Michele Gubitosa che spinge per chiudere tutto entro domani, altrimenti la valigia è pronta. Ieri i due protagonisti della trattativa societaria, che ha tutte le caratteristiche di una telenovela con i suoi alti e bassi e i colpi di scena, sembravano aver trovato l’accordo finale. Almeno secondo le indiscrezioni trapelate: poi nel pomeriggio la fumata da quasi bianca si è trasformata in grigia ed è tutto slittato. Alcune certezze comunque ci sono. La prima è che la storia avrà una fine, positiva o negativa, resta tutto da scoprire, entro venerdì, come già spiegato da Taccone e Gubitosa, seppure con toni completamente opposti. In realtà però l’imprenditore di Montefalcione vorrebbe provare a concludere l’affare in serata, per poi spiegare tutto alla stampa attraverso un comunicato. La volontà di D’Agostino di entrare a far parte del club biancoverde, con una quota di maggioranza che varia dal 51 al 60 per cento, è talmente forte che lo stesso qualche giorno fa, ha incontrato anche il sindaco Paolo Foti. Il confronto in realtà era sui lavori al Tunnel, ma poi la discussione si è, inevitabilmente, spostata sul calcio e sull’Avellino. L’onorevole di Scelta Civica ha ribadito i suoi obiettivi e le sue priorità , ma ha anche fatto capire che domanda e offerta non hanno ancora trovato un punto di incontro. Perché il più grosso ostacolo, e questo è un classico di tutte le trattative, è proprio questo: la valutazione che Taccone fa delle quote, del parco giocatori e della società nel suo complesso, non coincide con quanto proposto da D’Agostino. Il presidente ha spiegato di aver fatto una richiesta lecita e inferiore a quella formulata alle cordate non irpine, il parlamentare dal canto suo ha fatto una analisi complessiva con una offerta, secondo lui, più che valida, arrivando persino a puntare al settanta per cento del pacchetto azionario. In mattinata i due erano molto vicini, nel pomeriggio si sono allontanati e dunque la ripresa del dialogo è prevista nelle prossime ore. Alcuni ruoli comunque sono definiti. Prima di tutto quello di Roberto di Gennaro come amministratore delegato. Di Gennaro è l’uomo di fiducia di D’Agostino, ma in realtà l’investitura dell’ex responsabile marketing dell’Us Avellino come amministratore ha trovato l’appoggio sia di Taccone che Gubitosa. I rapporti tra i due sono arrivati al limite: dopo l’attacco del presidente onorario, che ha messo in dubbio le cordate e seminato dubbi sul fatturato del gruppo Taccone, il professore ha preferito non rispondere. Un silenzio che vale più di mille parole e che fa comprendere come la tensione sia alta. Walter Taccone vorrebbe mantenere la carica di presidente, Gubitosa non sarebbe contento di quella di onorario e sarebbe pronto a soffiargliela. La decisione finale potrebbe toccare, a questo punto, proprio a D’Agostino.
