L’ultimo passo verso il sogno. Il Benevento stasera può prendersi la A per la prima volta nella sua storia: una cavalcata straordinaria quella dei giallorossi da chiudere al Vigorito contro il Carpi. Si parte dallo 0-0 della finale d’andata, un buon risultato perché un altro pari significherebbe promozione ma Baroni che è uomo di calcio ha subito messo tutti in guardia. Niente calcoli e solita mentalità : il Benevento deve andare in campo per giocare il suo calcio offensivo e per provare a vincere. La filosofia del tecnico non muta e anche se sarà costretto a mutare qualche interprete confermerà il 4-2-3-1. Stasera gli manca Falco, il trequartista squalificato in seguito al giallo per proteste a Carpi, e potrà partire solo in panchina Ciciretti (appena ripresosi da un problema muscolare a un polpaccio) che su Twitter ringrazia i tifosi per il sostegno durante la stagione e li carica per l’ultima sfida. Una formazione all’inizio super offensiva: Ceravolo torna centravanti, il bomber da 20 gol in campionato (21 con quello nei playoff allo Spezia) e tra i tre alle sue spalle si abbassa Cissè, schierato da punta centrale all’andata a Carpi, e ci sarà Puscas, tornato dalla squalifica, anche lui per caratteristiche una prima punta, oltre a Eramo, quello più adatto alla fase difensiva. Il segnale di Baroni è chiaro: il Benevento non vuole speculare ma giocare il suo calcio basato a centrocampo sulla corsa di Chibsah e le geometrie di Viola e sui sincronismi della linea a quattro difensiva con la coppia centrale Lucioni-Camporese e i laterali Venuti e Lopez a proteggere Cragno, uno dei portieri rivelazione della B, insieme a Meret, tutti e due nel mirino Napoli.
