LUNEDÃŒ 26 GIUGNO 2017 19.04.44Un protocollo d’intesa per rafforzare la tutela dei beni culturali custoditi nei luoghi di culto e’ stato siglato dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) con la Direzione Generale del Ministero dei Beni e delle Attivita’ Culturali, la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Caserta e Benevento e le cinque Diocesi del Casertano ricadenti nel circondario della Procura, ovvero l’Arcidiocesi di Capua, e le Diocesi di Caserta, Teano-Calvi, Alife-Caiazzo e Sessa Aurunca. Tra i sottoscrittori anche il Comando Provinciale Carabinieri di Caserta e quello dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Napoli. L’intesa assegna un ruolo rilevante alle Diocesi, che dovranno completare, nel piu’ breve tempo possibile, l’attivita’ di catalogazione ed inventariazione delle opere di architettura, scultura, pittura, ma anche di arredi, suppellettili, vesti liturgiche e strumenti musicali presenti nelle chiese. L’attivita’ e’ ritenuta fondamentale per poter prevenire furti di opere d’arte. Le Diocesi della provincia di Caserta hanno aderito al programma di inventariazione della CEI (Conferenza Episcopale Italiana) realizzato in accordo con il Mibact, che ha visto il coinvolgimento anche dei Carabinieri del Patrimonio Culturale, che nel caso di denuncia di furto, possono accedere alla banca dati nazionale CEI; una sinergia che ha portato al recupero di numerosi beni trafugati che erano schedati negli inventari informatizzati delle singole Diocesi. Queste ultime dovranno inoltre aggiornare costantemente i dati, anche con riferimento agli interventi di restauro e agli eventuali spostamenti dei beni, dovranno verificare la consistenza del patrimonio culturale mobile rispetto ai precedenti censimenti, denunciando tempestivamente gli eventuali ammanchi in modo da consentirne l’inserimento nella “Banca dati” gestita dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, che fornisce informazioni descrittive e fotografiche degli oggetti rubati ed i dati dell’evento delittuoso. Ancora le Diocesi dovranno infine attivare in tutti i luoghi che custodiscono beni culturali, nel termine massimo di 6 mesi dalla sottoscrizione del protocollo, il collegamento al servizio di emergenza 112 onde consentire il tempestivo intervento della pattuglia dell’Arma impegnata nel controllo del territorio. La Soprintendenza, attraverso il SIGECweb, il Sistema Informativo Generale del Catalogo relativo ai beni culturali presenti nel territorio di competenza, potra’ verificare la qualita’ dei dati prodotti dalle Diocesi e la loro rispondenza agli standard nazionali