Camorra a Marano, scarcerato Pasquale Di Guida. “Quando c’era Peppe Polverino non avevi tutte queste tarantelle…”, commentava con il figlio

Il Tribunale del Riesame ha scarcerato nella tarda serata di ieri l’imprenditore  Pasquale Di Guida, arrestato tre settimane fa nell’ambito dell’inchiesta sui legami tra camorra e politica per la realizzazione del Pi di marano che ha portato in carcere anche i due fratelli Aniello e Raffaele Cesaro (congiunti del parlamentare Luigi, indagato nell’inchiesta), l’architetto Oliviero Giannella e l’ex assessore provinciale Antonio Di Guida, cugino di Pasquale. Il 55enne imprenditore immobiliare indagato anche nell’inchiesta sul clan Orlando era accusato di riciclaggio a favore del clan Polverino insieme con il cugino. Il Riesame ha accolto la richiesta di scarcerazione dei suoi legali. Sulla figura di pasquale Di Guida e sul suo coinvolgimento insieme con il cugino nel business del Pi di Marano ci sono decine di pagine di intercettazioni nelle 421 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Francesca Ferri. In un colloquio con il figlio Giuseppe datato dicembre 2016 spiegava che lui ed il cugino erano soliti stringere accordi economico-criminali con il sodalizio camorristico egemone nel territorio in cui volevano operare e commentava che non vi fossero mai stati problemi durante il periodo in cui si erano relazionati con “Peppe” (Polverino Giuseppe), al quale erano legati da rapporti di affari che non avevano mai causato loro delle perdite (Cioè siete stati sempre una chiavica? Ma alla fine
finchè c’era Peppe, con Peppe problemi non ne abbiamo ..inc.. …omissis… ma mica ci andavi a perdere con Peppe… …omissis… no, sapeva vivere, lo mettevi nelle spese, calcola…
però non avevi fastidi, non avevi cacamenti di cazzo, non avevi tarantelle….).

DI GUIDA Pasquale: Giuseppe, oggi non è più una camorra intelligente perchè… ora ti faccio un esempio a te no questi …inc… ci siamo trovati in mezzo a questa stronzata e mi sono venuti a stringere su questa cosa, ma mettiamo caso che ci fosse da fare un business a Marano, cioè io lo potrei mai andare a fare? non lo farei mai, ma anche se ci fosse da mangiare… per lo sfizio di non dargli i soldi… per lo sfizio, pure se dicessi “va beh, io guadagno due milioni di euro, che cazzo me ne fotte che devo dare cento mila euro a loro… ”
DI GUIDA Giuseppe: eh… questo pure…;
DI GUIDA Pasquale: da intelligente dovrei ragionare così…. ma ora invece no… perchè lo sfizio è “io non voglio guadagnare i due milioni di euro però non voglio neanche far guadagnare cento mila euro”…;
DI GUIDA Giuseppe: lo vado a fare a Mugnano, gli faccio guadagnare a quelli di Mugnano ma non te li faccio guadagnare a te…;
DI GUIDA Pasquale: a Villaricca, noi a Villaricca facciamo guadagnare i soldi a quelli di Villaricca, ma quelli di Villaricca si comportano da cristiani…;
DI GUIDA Giuseppe: sanno come devono venire, sanno come devono fare;
DI GUIDA Pasquale: quelli non ti rompono il cazzo, non danno fastidio, vengono con educazione… all’inizio hanno fatto, poi hanno visto le persone che erano e non si sono permessi più… facciamo quello che volete voi, andiamo a prendere il cemento dove volete voi, non si permettono… solo la prima volta…inc.. dissi ” fate una cosa fatelo voi il cantiere, noi ce ne andiamo” quelli ..inc… il pittore dovete chiamare a questo, ..inc.. dovete chiamare a questo altro…;
DI GUIDA Giuseppe: ma …inc. pagare a Villaricca?
DI GUIDA Pasquale: eh!…. il pittore dovete chiamare questo, l’elettricista dovete chiamare quest’altro…. il fabbro dovete chiamare questo altro… dissi “sentite..qua.non fatevi vedere più… fatelo voi il cantiere, tanto gli imprenditori li state facendo voi…” facemmo la discussione quella volta e poi dopo… va bene, ci siamo “apparati”… poi va beh, sono
subentrate altre situazioni… Villaricca proprio…sono proprio compagni cioè… non abbiamo avuto proprio problemi, allora uno deve campare fuori paese? Cioè siete stati sempre una chiavica? Ma alla fine finchè c’era Peppe, con Peppe problemi non ne abbiamo ..inc..;
DI GUIDA Giuseppe: ma mica ci andavi a perdere con Peppe….;
DI GUIDA Pasquale: no, sapeva vivere, lo mettevi nelle spese, calcola… però non avevi fastidi, non avevi cacamenti di cazzo, non avevi tarantelle….;
DI GUIDA Giuseppe: ..inc…;
DI GUIDA Pasquale: successe solo una volta che Antonio… però la sbagliò Tonino ed io lo dico sempre che là sbagliò lui, punto. Però… perchè… quello fece il
fatto ..CICCIO PERTUSO.. mise a lavorare uno a fare l’intonaco….;
DI GUIDA Giuseppe: me lo ricordo questo fatto…;
DI GUIDA Pasquale: quello faceva lo scemo…. faceva lo scemo… Tonino… lo sai come è fatto Tonino… lo prese e lo cacciò via dal cantiere “ora te ne devi andare”, prese e lo mandò via dal cantiere… giustamente quello si offese.. non è giusto, non è normale, lo so però… “io te l’ho messo io a lavorare là sopra, perchè tu non mi chiami, basta che mi chiami io
vengo e gli schiatto la testa avanti a te…. il potere tuo e chi sta dopo a te è come se avessi cacciato me” …inc…chiusero il cantiere.. tarantelle, come quella di oggi… al parco (incomp.)…
DI GUIDA Giuseppe: uhm… me la ricordo questa storia…;
DI GUIDA Pasquale: voi …inc…;
DI GUIDA Giuseppe: me la ricordo, me lo ricordo bene il fatto che litigarono, cioè non è che litigarono… che Tonino non scendeva da sopra perchè Ciccio..inc…;
DI GUIDA Pasquale: no, risolsi io la situazione perchè andai io a fare il discorso…;
DI GUIDA Giuseppe: eh lo so, mi ricordo…;
DI GUIDA Pasquale: e dissi “zio ..inc… io vi chiedo per Tonino perchè ha sbagliato, vi do ragione, però mettetevi nel momento in cui .prende uno che dice: ja però, che  ja?”giustamente Tonino… Tonino comunque non ammette ancora di aver sbagliato…. dice sempre che è come dice lui…;

Scrive il gip commentando questa conversazione : “Lo stralcio della conversazione è illuminante del modo in cui abitualmente gli imprenditori Di Guida trattano con la camorra ‘intelligente’, quella che capisce che bisogna accordarsi e non dare fastidio come fanno, invece, gli Orlando. Peppe (Polverino) sapeva bene come campare con gli imprenditori con cui concludeva accordi anche per le maestranze da assumere. Il clan, come emerge attraverso le parole di Di Guida Pasquale, non si limita a far assumere dipendenti sul
cantiere ma mantiene il ‘controllo’ del cantiere come solo un ‘socio’ può fare. Se c’è un dipendente da licenziare è compito del clan mandarlo via schiattandogli la testa in presenza
dell’imprenditore che non può sostituirsi nella gestione del personale al capo clan. Lo schema secondo cui operano i Di Guida è collaudato ed i due imprenditori lo hanno riproposto anche a Villaricca dove hanno chiarito i rapporti con il clan, così lavorando in tranquillità. Solo con gli Orlando non erano ancora riusciti a ‘ragionare’ e, per questo, avevano scelto di non fare più investimenti a Marano pur di non farli ‘mangiare’. Si registra dunque la chiara differenza di rapporti: con Peppe Polverino si concludono accordi,
patti grazie ai quali non vi sono perdite. Con gli Orlando si subisce la richiesta estorsiva ed i Di Guida preferiscono non fare business a Marano pur di non farli mangiare”.

 Antonio Esposito

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