Camorra: il boss Zagaria fu “venduto” per 50mila euro

E’ costata 50mila euro allo Stato Italiano la cattura del super boss dei Casalesi, Michele Zagaria arrestato il 7 dicembre del 2011. E’ quanto emerge dalla lettura delle migliaia di pagine di documenti depositati agli atti del processo Medea. Quarantamila euro, furono intascati da un informatore e altri 10mila euro concessi a una donna. Un confidente vicino ai vivandieri di Michele Zagaria, secondo quanto riporta il quotidiano Il Mattino, diede l’imbeccata giusta alla polizia per arrivare alla cattura del super boss dei Casalesi. Un uomo vicino a Zagaria incontrato “per caso” dagli agenti di polizia al centro commerciale Jambo di Trentola dede loro l’ imbeccata giusta e fu ricompensato con 40mila, in quanto fonte confidenziale. A testimoniarlo c’è la sua firma su un atto investigativo depositato ai giudici del tribunale di Napoli nord. Certo, il pagamento era avvenuto non prima di aver incontrato Oscar Vesevo a Cassino e a San Vittore, per confermare le informazioni rilasciate al Jambo. C’è la ricevuta di pagamento dell’uomo-chiave della cattura di Zagaria, ma anche quella di una donna, che pure fu ricompensata con 10mila euro per aver dato un importante contributo alle ricerche del camorrista. Tutto nero su bianco e contenuto in una informativa del 2011 e confluita negli atti del processo.


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