Tra i beni sequestrati al clan Mallardo di Giugliano ci sono lo Stelle Hotel di Napoli, l’hotel Sole di Verona, la società Crusado con sede nel Tarì di Marcianise, la gelateria Gelcom di Taranto, ville a Ischia e in Abruzzo, altre abitazioni tra Napoli, Caserta e Taranto e decine di conti correnti.Â
Le indagini hanno svelato i rapporti tra il clan Mallardo, Gaetano Esposito – il noto gioielliere già arrestato un anno fa per il riciclaggio di ingenti somme del clan – e la famiglia Cozzolino, proprietaria di un complesso aziendale operativo nel settore alberghiero e della ristorazione, in quello tecnologico e nella creazione e produzione di gioielli.
Il sequestro scaturisce da un’indagine del Gico della Guardia di Finanza di Napoli e della locale squadra mobile, su richiesta della Dda partenopea. I militari hanno scoperto una rete di societa’ collegate a Gaetano Esposito, titolare di numerose imprese legate al mondo orafo e immobiliare, e fatto emergere un sistema di riciclaggio di soldi del clan Mallardo che ha la sua “sede operativ”‘ a Giugliano. Accanto alla figura di Esposito, i militari hanno scoperto che c’era un’altra famiglia imprenditoriale diretta da Santolo Cozzolino che insieme a-ásuoi stretti patenti reinvestiva i proventi della camorra in attivita’ solo apparentemente lecite. Sono per questo stati sequestrati l’hotel ‘Stelle’ alla stazione Centrale di Napoli, l’hotel ‘Sole’ di Verona, la societa’ ‘Crusado’ srl al Tari’ di Marcianise, la gelateria ‘Gelcom’ di Taranto, oltre a ville a Ischia e in Abruzzo, case a Napoli e nella provincia, a Caserta e Taranto. Il decreto di sequestro eseguito e’ lo sviluppo investigativo dell’inchiesta che, alla fine del 2016, aveva gia’ portato a misure cautelari nei confronti di Gaetano Esposito e di Francesco Mallardo, capo dell’omonimo clan. Proprio durante le perquisizioni, a novembre dello scorso anno, era stata sequestrata la documentazione che riportava la contabilita’ di movimentazioni di soldi tra Esposito e Cozzolino di decine e decine di milioni di euro, tutte non tracciabili contabilmente. Ulteriori approfondimenti bancari e societari avrebbero dimostrato la spoporzione tra i redditi dichiarati dai due e la loro situazione patrimoniale.