“Ho saputo mentre parlavo con Francesco che fu lui e il suo gruppo a uccidere il ragazzo del pub. Lo fecero senza usare armi. Aveva un debito”, è una delle dichiarazioni del pentito Vincenzo Martusciello, ex trafficante di droga dei Quartieri Spagnoli, rese alla Dda di Napoli e che ha portato all’arresto di Eduardo Terracciano, 36 anni, figlio di Salvatore, boss dell’omonimo clan detto ‘o Nirone, morto di recente, e i nipoti del capoclan Francesco Terracciano, 35 anni, e Salvatore Equabile, suo coetaneo. Sono destinatari di una misura cautelare emessa dal gip dopo indagini della polizia e devono rispondere di omicidio pluriaggravato. Quello di Raffaele Iannaccone che lavorava nel pub Lander Suisse, in via Toledo, avvenuto la notte del 13 agosto 2005. I tre lo costrinsero ad uscire dal locale, colpendolo con la mazza e anche con gli sgabelli d’acciaio dell’arredamento esterno del pub. Un pestaggio mortale per il quale sinora non c’erano colpevoli; nuovi elementi di indagine e quattro pentiti hanno portato alla soluzione del caso. Le indagini indicano che i tre destinatari della misura cautelare sapevano di trovare la loro vittima al lavoro e quando lo videro si avvicinarono velocemente. Lui era solo, e fu chiamato all’esterno del pub in via Toledo dove lavorava da diversi mesi. Un pugno al volto sferrato dal figlio del boss, Francesco Terracciano, arrivo’ subito a Raffaele Iannaccone, 42 anni. Motivo del raid punitivo finito con un decesso, un debito che Iannaccone aveva contratto con pregiudicati del clan ai Quartieri Spagnoli. Il gip Paola Piccirillo ha ricostruito in venti pagine il movente grazie al racconto dei pentiti, dato che attorno all’omicidio si era alzato un muro di omerta’. Nel 2005 i Terracciano, cosi’ come ricorda il magistrato nella misura cautelare eseguita anche per il cugino di Francesco, Eduardo Terracciano e un altro cugino Salvatore Equabile, erano tra i clan piu’ influenti de Quartieri, grazie ad un accordo con i Mariano.Â
(nella foto Francesco Terracciano)