Camorra a Marano l’ex sindaco Bertini querelato da Perrotta spiega ai giudici: “Simeoli ‘bastone’ partecipò alle riunioni sul Pip”

E’ destinata ad allargarsi a macchia d’olio l’inchiesta sulle infiltrazioni del clan Polverino nella realizzazione dell’area Pip del comune di Marano. Dalle carte dell’inchiesta emergono particolari inediti come quello della presenza di Angelo Simeoli, alias Bastone, il “palazzinaro” dei Polverino in carcere dal settembre scorso, aveva partecipato anche alle riunioni indette dal comune sull’area Pip. E’ stato l’ex sindaco, Mauro Bertini a raccontare agli investigatori l’inquietante retroscena nel corso di un recente interrogatorio. Bertini, che è stato iscritto nel registro degli indagati per le accuse di corruzione dopo che Aniello Cesaro aveva dichiarato di avergli prestato 50mila euro mai restituiti, per l’ex primo cittadino di rifondazione comunista è arrivata anche la querela da parte di un altro ex cittadino ovvero Salvatore Perrotta che Bertini aveva etichettato come “il sindaco della camorra”. Nel registro degli indagati è finito anche l’ingegnere Gennaro Pitocchi, tecnico dei fiducia dei Cesaro. In un recente interrogatorio allegato all’ordinanza di custodia cautelare contro i due Cesaro, i due Di Guida e l’ingegnere Olivella ,l’ex sindaco Bertini ha spiegato:

“…non ricordo di aver subito nessuna minaccia e nessun invito ad abbassare i toni, ma potrei ricordare anche male. Tra l’altro tali minacce sarebbero state da me una sfida. Certo è che successivamente alla mia decadenza da sindaco ho partecipato ad una riunione con gli agricoltori proprietari dei terreni da espropriare per il PIP i quali mi avevano espressamente invitato a partecipare a tutela dei loro interessi: la riunione si tenne nel bar di San Rocco o in un locale adiacente…i proprietari dei predetti locali dove avvenne il citato incontro sono riconducibili a Guerrera Raffaele di Marano di Napoli. Vi erano presenti gli agricoltori, io e Angelo Simeoli, detto bastone che si presentò come colui che doveva materialmente pagare, anzi garantire il pagamento.Accanto al Simeoli Angelo vi era anche l’architetto Sgariglia Biagio, all’epoca assessore all’urbanistica. A tale proposito preciso che il Simeoli e lo Sgariglia erano proprio quelli che presiedevano l’assemblea in argomento. il prezzo era stato già stabilito nella convenzione, ovviamente in quella sede il predetto Bastone non disse che sarebbe stato pagato un prezzo inferiore a quello convenuto, si offrì solo come garante dell’effettività del pagamento…. ebbi il chiaro sentore che in quella riunione Simeoli rappresentasse se stesso quale espressione imprenditoriale della camorra locale… io non so se gli agricoltori abbiano tutti ottenuto per il terreno espropriato il prezzo quale indicato nella convenzione. Qualcuno si è lamentato di non essere stato proprio pagato ma non ha mai denunciato per quello che mi risulta tali fatti…questa riunione è chiaramente successiva all’aggiudicazione dell’appalto da parte della ditta dei Cesaro: in quella riunione la presenza di Angelo Simeoli era espressiva, a mio modo di vedere, di una società di fatto con la ditta aggiudicatrice…omissis… Non ricordo da chi fu indetta la riunione alla quale partecipai perché invitato da uno degli espropriandi di cui ora non ricordo neppure il nome…premetto che l’architetto Sgariglia Biagio è stato assessore all’urbanistica per tutto il tempo della mia amministrazione e quindi fino al 2006 e di conseguenza sia per competenze personali che per il ruolo istituzionale che rivestiva, era quello che più di tutti, ritengo, sappia del progetto Pip. Precisando meglio, quando parlo di Sgariglia Biagio mi riferisco alla persona che senza dubbio ha seguito in prima persona tutto l’iter amministrativo del Pip anche nel periodo successivo alla mia amministrazione.…omissis… mi chiedete se sono a conoscenza di chi si interfacciava con i vari proprietari terrieri per liquidarli a seguito dei vari espropri, io vi rispondo che da quando mi riferiscono a ciò ha provveduto tale Paolo Di Maro, il quale è un agronomo…non so se tale incarico sia stato affidato al Di Maro ufficialmente dal concessionario Cesaro oppure da altri. …omissis…”.

Rosaria Federico

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