Camorra a Mugnano, è tornato a casa l’ex consigliere comunale Gennaro Bove

E’ tornato a casa dopo 15 giorni l’ex consigliere comunale di Mugnano, Gennaro Bove. Era stato raggiunto da un’ordinanza di divieto di dimora in provincia di Napoli firmata dal gip Mario Marra perché accusato di esser contiguo con il potente clan Amato-Pagano di Melito. davanti al Tribunale del Riesame, che ha annullato la misura cautelare, l’avvocato Luigi Senese è riuscito a dimostrare che le dichiarazioni dei due pentiti, Antonio Caiazza e Carmine Cerrato Taekendò cognato del boss Cesare Pagano, erano ricche di incongruenze. Cerrato in particolare che insieme con Mariano Riccio è stato il reggente della cosca nel periodo di latitanza di Pagano aveva detto: “Gennaro Bove era l’occhio e la bocca del clan al comune di Mugnano, da noi percepiva una percentuale su tutti i lavori che si facevano a Mugnano, quelli pubblici, ossia ci diceva che tipo di opera pubblica si doveva fare qual era l’importo e noi fissavamo la percentuale; poi le ditte venivano avvicinate da D ‘Andò o da Biancolella”. Accuse smontate e che già in parte il gip aveva ridimensionato nell’ordinanza parlando di “quadro confuso e lacunoso” visto che la Dda aveva chiesto l’arresto per Bove e per altri 10 tra cui gli imprenditori Mario Moxedano e Mario Manco. Bove nel frattempo si era dimesso da consigliere comunale.

 


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